02 Dicembre 2023 - 08:00:59
di Giustino Masciocco
Oramai sono passati una quarantina di giorni dall’incendio che ha mandato in frantumi i piani di sviluppo della partecipata del Comune dell’Aquila che si occupa, anche per molti comuni limitrofi, della raccolta e smaltimento dei rifiuti soli urbani.
In quello “strano” incendio (ancora non se ne conosce l’origine, potrebbe essere doloso oppure colposo), sono andati in fumo decine di automezzi, l’impianto di lavorazione della plastica e l’intero capannone che sarà da abbattere completamente.
In questi giorni, nessun cittadino ha lamentato una riduzione nella qualità del servizio offerto. La disponibilità degli operatori a fare doppi turni, insieme all’attività di organizzazione straordinaria dei vertici dell’azienda, ha permesso una copertura nella raccolta e nello smaltimento, avvalendosi di società private per il conferimento dei rifiuti provenienti dalla differenziata, ai vari consorzi nazionali.
La Regione Abruzzo, in segno di solidarietà, ha prontamente stanziato (con molte polemiche tra i consiglieri) un milione di euro, per contrastare le maggiori spese cui la società andrà incontro. Proviamo a fare due conti per capire di che cosa potrebbe avere bisogno l’azienda per provare a farcela da sola.
Le clausole, riguardati l’assicurazione del capannone dal rischio d’incendio, potrebbero coprire in modo diverso i danni, infatti, il rimborso, in caso d’incendio “doloso”, sarebbe di soli 1.000.000 di euro, mentre in caso d’incendio “colposo” potrebbe essere di 2.000.000 di euro.
L’Aquilana Società Multisevizi, ha un contratto con il comune dell’Aquila per euro 14.500.000 (oramai da svariati anni) che prevede raccolta, spazzamento e smaltimento dei rifiuti, basterebbe che fosse loro riconosciuto l’adeguamento Istat che porterebbe il contratto a euro 16.000.000 con un aumento di 1.500.000 di euro annuo.
Inoltre, l’autorizzazione a lavorare 34.000 tonnellate di raccolta differenziata, arrivata proprio in quei giorni, insieme alla possibilità di smaltire, attraverso una nuova piattaforma già finanziata, i residui della pulizia stradale, potrebbe permettere all’azienda di porsi ai vertici regionali tra le società che svolgono la stessa attività.
Per finire, se il comune dell’Aquila fosse d’accordo ad allungare il contratto alla sua partecipata, portandolo ad almeno dieci anni, potrebbe permettere all’A.S.M. di accedere al sistema bancario con un importo complessivo del contratto pari a 160 milioni di euro, a quel punto sarebbe facile, per la società, riuscire a farsi anticipare le somme necessarie per la ricostruzione del capannone e degli impianti necessari.
Tale soluzione, potrebbe permettere una rapida ricostruzione del capannone e degli impianti (senza passare per le forche caudine dei finanziamenti pubblici), non impatta sulle casse comunali e, di sicuro, riduce un probabile aumento aumento della tassa sui rifiuti.