12 Dicembre 2023 - 11:17:48

di Martina Colabianchi

Sapevamo della rinuncia di Paolo Gatti a fare politica attiva, datata 2018. Abbiamo poi saputo delle sue ambizioni sulla Corte dei Conti abruzzese come membro nominato dal Consiglio regionale, anno domini 2021. Abbiamo anche appreso della sua candidatura alla Saga – la società di gestione dell’aeroporto d’Abruzzo, a partecipazione quasi interamente regionale – per il posto di direttore generale nel marzo scorso. Speriamo che non ci sia una mira anche sulla direzione dell’ex manicomio di Teramo“.

Così, in una nota, l’Onorevole Luciano D’Alfonso che, nei giorni scorsi, aveva replicato alle dichiarazioni di Paolo Gatti, candidato alle prossime elezioni regionali con Fratelli d’Italia, in merito ai fondi destinati agli interventi di valorizzazione dell’ex manicomio di Teramo.

Gatti, nel suo intervento, riconosce l’impegno dell’attuale Giunta nel recuperare le risorse necessarie a tale fine, assicurando che ora, conclusa la fase di progettazione e la relativa validazione, “si potrà procedere per assicurare le risorse necessarie a questi interventi“. D’Alfonso ha prontamente replicato a quanto detto da Gatti, ricordando che “la riqualificazione della struttura è stata già finanziata con 35 milioni di euro nel Masterplan approvato nel maggio 2016 grazie a un accordo tra la Giunta regionale che ho presieduto e il governo nazionale“.

Gli anni passati – scrive oggi D’Alfonso – e le candidature sfiorite non fanno bene al cantiere della struttura e nemmeno a Gatti, al quale – dopo tante delusioni – auguro di vedere soddisfatta almeno una delle aspirazioni future“.

Non escludo di telefonargli per conoscere la durata delle sue intenzioni personali e politiche, ricordandogli altresì che il Masterplan ha riempito di risorse Teramo e provincia (oltre 546 milioni di euro), al contrario di Prisma che fu un contenitore pieno di niente messo in campo dalla giunta regionale teramanissima di centrodestra che aveva in Gatti l’assessore plenipotenziario”.

In merito alle risorse destinate all’ex manicomio, per assegnarsi merito non è sufficiente inventarsi il cambio del colore dei calzini al ragioniere di turno“, conclude.