12 Dicembre 2023 - 12:41:08

di Martina Colabianchi

A seguito della cancellazione dal Decreto Energia dell’articolo 36 ter, precedentemente approvato a luglio, i sindacati nazionali e territoriali hanno indetto uno sciopero di tutte le lavoratrici e i lavoratori operanti in attività di costumer care (assistenza clienti) per attività energetiche del mercato tutelato. I lavoratori, in sciopero già da ieri, si sono recati oggi all’Emiciclo per portare le proprie istanze all’attenzione della politica locale e regionale.

Con la sempre più prossima fine del mercato tutelato, a rischiare il posto di lavoro a L’Aquila sono 117 lavoratori impegnati nel servizio di Contact Center, nel capoluogo gestito da Tecnocall, per conto di ACEA (mercato a maggior tutela).

L’articolo 36 ter era stato prontamente impugnato dai sindacati perché, estendendo l’applicabilità della clausola sociale ai cambi di appalto generati dai passaggi al mercato a tutele graduali, promuoverebbe la stabilità occupazionale. Proprio grazie ad una battaglia sindacale e politica si era ottenuto l’inserimento della clausola sociale nell’articolo 36 ter al decreto legge del 4 maggio 2023, articolo che ora risulta essere stato cancellato dal Decreto Energia.

Da Roma ci provengono notizie che contrastano con le direttive europee e con il PNRR, noi non vogliamo crederci – dichiara Piero Francazio, Uilcom, presente al sit-in di stamattina -. 117 lavoratori che vedranno le festività in nero perché oggi non c’è una tutela dei posti di lavoro di questi ragazzi e noi siamo qui affinché la parte politica, tutta la politica, si assuma la responsabilità del futuro di questi lavoratori. L’art.36 ter, che rappresentava una sicurezza per i posti di lavoro, da più parti politiche è stata attaccata, tant’è che nell’ultimo Decreto Energia del 9 dicembre 2023 non è più presente“.

Oggi noi siamo qui in Regione – prosegue – affinché si possa scrivere un emendamento a quel decreto che vada a tutela di tutti i lavoratori dell’Aquila, che attualmente si trovano a percorrere una strada che sarà quella della perdita del posto di lavoro. Siamo qui a gridare questo disastro, e la Regione come tutta la politica abruzzese ci deve ascoltare“.

Noi oggi chiediamo che l’art.36 ter, o meglio, che l’occupazione dei lavoratori si mantenga, perché i 100 posti di lavoro all’Aquila e i 1500 a livello nazionale devono essere mantenuti – dice Marilena Scimia, Slc Cgil -. La politica locale deve intervenire, anche quella regionale, per portare le nostre richieste a livello nazionale“.