Il consigliere regionale Pd Blasioli interviene sull’odissea degli ex dipendenti Ciapi
21 Dicembre 2023 - 16:16:45
che ha previsto la fusione tra Fira e Abruzzo Sviluppo, è stato
approvato un emendamento alla suddetta legge secondo cui alla nuova
società scaturita dalla fusione sono state attribuite anche le funzioni
in materia di formazione in capo all’ormai disciolto “Ciapi”.
L’articolo aggiunto alla legge poneva fine a un lungo periodo di
interregno, contraddistinto dalle proteste degli ex dipendenti e dai
debiti della Regione nei confronti dell’Istituto, che di fatto
precludevano l’erogazione degli stipendi ai lavoratori. La soluzione
trovata consentiva quindi da un lato di non disperdere il patrimonio di
conoscenze detenuto dal Ciapi e dall’altro di offrire una chance
lavorativa agli ormai pochi lavoratori rimasti.
Al fine di permettere a Fira di sostenere le funzioni aggiuntive, la
Regione ha stanziato inizialmente 240.000 euro. Tuttavia, proprio in
relazione agli aspetti finanziari, la legge ha subito diverse modifiche,
che hanno riguardato in un primo tempo la provenienza delle risorse. In
seguito sono stati previsti ulteriori fondi, dimostrando quindi come
fosse errato il conteggio iniziale che prevedeva soli 240.000 euro,
giungendo a 390.000 per ogni annualità.
L’ultima modifica legislativa, con cui è stata autorizzata Fira anche ad
aumentare il numero del personale, risale allo scorso 12 settembre. Da
quella data però è tutto fermo: non è stato modificato né lo statuto di
Fira né il contratto di servizio. Insomma, funzioni che la Regione ha
ritenuto utile conservare in capo a Fira, tanto da inserire una
specifica previsione legislativa, sono rimaste lettera morta, e il
motivo sarebbe imputabile alla mancata copertura economica. Sembra
incredibile, eppure è proprio così, è stata approvata una legge che non
ha coperture per gli anni successivi al 2023.
Chiediamo pertanto alla Regione di provvedere al più presto allo
stanziamento di risorse reali per dare definitiva attuazione alla legge.
Lo faremo già nell’ambito del progetto di legge c.d. “mille proroghe”,
al fine di non disperdere il patrimonio di conoscenze detenuto dal
Ciapi, ormai in liquidazione.
Come se non bastasse, oltre al fatto che il personale valido continua ad
attendere invano la riassunzione, nei giorni scorsi è arrivata un’altra
notizia indegna. Abbiamo infatti appreso che tutti gli ex dipendenti
Ciapi che hanno dovuto ricorrere in giudizio per vedersi rimborsati gli
stipendi non pagati si sono visti richiedere ciascuno la somma di €
42.000 in solido con la Regione Abruzzo soccombente, quali spese per la
registrazione del contenzioso.