21 Dicembre 2023 - 17:34:49
di Tommaso Cotellessa
Proseguono le disavventure dell’Azienda per il diritto allo studio dell’Aquila, è notizia di oggi infatti la pubblicazione della sentenza del Tribunale dell’Aquila che reintegra l’ex direttore, l’avvocato e dirigente regionale Paola Di Salvatore.
La Di Salvatore aveva infatti impugnato la revoca dall’incarico, decisa dall’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) dell’Aquila, d’intesa con la Regione Abruzzo, sancita con la delibera del 25 settembre scorso.
Decisa è stata la reazione dell’attuale presidente facente funzioni del CDA dell’Adsu, Antonio Pensa, il quale ha dichiarato che “l’Azienda valuterà ogni necessaria azione utile ad opporsi al pronunciamento del giudice per difetti procedurali non condivisi dall’organo di indirizzo politico e, conseguentemente, a scongiurare il rischio di un ritorno dell’ex direttore“.
“L’Adsu – spiega Pensa – dopo i mesi di immobilismo amministrativo dettato dall’assenza di un direttore, che ha rischiato di minare la portata dei servizi nei confronti degli studenti, non può permettersi di gestire nuovamente un periodo di vacatio amministrativa, dirigenziale e decisionale. In pochi giorni con il nuovo vertice apicale nominato dalla Regione Abruzzo, che ha la responsabilità e il controllo del nostro ente, abbiamo rimesso in sesto e fatto ripartire l’Azienda. In tal senso, per le motivazioni già espresse, è necessario opporsi alla possibilità che l’avvocato Di Salvatore possa essere reintegrata: e ciò sia per quanto già rappresentato pubblicamente e nelle sedi giudiziarie opportune alle quali anche con l’ex presidente, Eliana Morgante, abbiamo consegnato una copiosa documentazione a riguardo dei disservizi, delle omissioni e delle forzature procedurali della precedente gestione apicale burocratica”.
Secondo quanto riferito dal presidente Pensa anche i dipendenti, proprio nella immediatezza della sentenza, avrebbero manifestato la loro contrarietà al reintegro dell’ex direttore.
A tutto ciò si aggiunge il fatto che solo il 4 dicembre scorso è stato nominato il nuovo direttore dell’ente individuato nella persona del dirigente Michele Suriani, il cui contatto è stato approvato all’unanimità dall’organo di indirizzo politico.
Sulla vicenda è intervenuto con una nota anche il segretario del Partito Democratico dell’Aquila Nello Avellani
Da mesi denunciamo lo stato disastroso in cui versa l’Adsu, l’azienda per il diritto allo studio universitario; d’altra parte, persino il revisore dei conti – nella sua relazione periodica – ha parlato di “attività amministrativa svolta in modo confusionario, non puntuale” con omissioni e “violazioni di quanto previsto dalle norme”.
Oggi, un nuovo sconcertante capitolo si aggiunge al libro degli orrori scritto dalla destra regionale: il giudice del lavoro del Tribunale ordinario dell’Aquila, infatti, ha dichiarato illegittima la revoca dell’incarico di direttora dell’azienda all’avvocata Paola Di Salvatore, imponendo l’obbligo del suo reintegro in ruolo. Di fatto, sono stati dichiarati nulli tutti gli atti adottati.
Dunque, l’Adsu non solo deve reintegrare Di Salvatore ma pagare le spese legali e risarcire l’avvocata per le retribuzioni non percepite dal momento della revoca dell’incarico ad oggi.
L’ennesimo capolavoro della ex presidente Morgante che, intanto, ha abbandonato la nave che affonda per candidarsi alle Regionali.
Col vicepresidente Pensa che ha preso il posto della Morgante, costretto prima a lanciare ultimatum alla sua stessa maggioranza di destra in Regione per avere finalmente un direttore e ora ad annunciare opposizione al pronunciamento dei giudici, con un direttore da poco nominato dopo mesi di stasi con un altro da reintegrare, l’Adsu è oramai allo sbando, incapace di garantire alle studentesse e agli studenti il diritto al godimento delle borse di studio, il diritto ad avere una mensa a disposizione, il diritto al servizio di trasporto pubblico da e per il nuovo studentato, sciaguratamente dislocato a Cansatessa, lontano dal centro cittadino, privo di servizi e poco collegato.
Un danno enorme per l’Università dell’Aquila che, per responsabilità politiche precise, sta perdendo attrattività, non essendo garantiti, per il tramite dell’Adsu, servizi essenziali per studentesse e studenti; un danno enorme per la città che proprio sulla vocazione all’alta formazione aveva scommesso per il suo rilancio culturale, sociale ed economico.
Un fallimento della destra regionale, nel silenzio assordante del sindaco dell’Aquila e della sua Giunta, per nulla interessati, evidentemente, al destino dell’Università, delle studentesse e degli studenti che hanno scelto L’Aquila per la loro formazione.