27 Dicembre 2023 - 19:37:56
di Martina Colabianchi
Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi è intervenuto in merito alla presa di posizione del senatore del Partito democratico, Michele Fina, che ha annunciato in una conferenza stampa di stamane la presentazione di un’interrogazione parlamentare sulle risultanze della relazione dell’ANAC sulle modalità di gestione e assegnazione degli appalti del Comune dell’Aquila.
L’Autorità nazionale anticorruzione aveva, infatti, ammonito il Comune per “la violazione del divieto di frazionamento delle commesse e del principio di rotazione, con scarsa programmazione dell’ente”, oltre che per “un modus operandi che, se reiterato, appare potenzialmente lesivo della regole della trasparenza delle pubbliche amministrazioni”.
“Siamo di fronte al solito sciacallaggio politico di chi, peraltro a scoppio ritardato, evidentemente, non ha altri argomenti per attaccare l’amministrazione comunale, riconfermata lo scorso anno con risultati plebiscitari, e tenta in modo pretestuoso di alzare un polverone su questioni inesistenti nel tentativo disperato, dopo il goffo escamotage del sondaggio, di riaprire la partita delle regionali“, ha dichiarato Biondi.
“La nota dell’Autorità nazionale anticorruzione, – spiega il primo cittadino – risalente al mese di ottobre e oggi al centro di singolare attenzione da parte del senatore Michele Fina e di alcuni organi di informazione, non richiede al Comune dell’Aquila alcuna misura correttiva né, tantomeno, avvia procedimenti sanzionatori, limitandosi a formulare nient’altro che una generica raccomandazione“.
“Attenzione singolare perché, non solo non l’abbiamo sentito mai invocare interrogazioni parlamentari per le varie ‘questioni morali’ che hanno riguardato il suo partito, ma soprattutto perché non ha mai dimostrato un tale solerte interesse quando davvero si procedeva ad affidamenti diretti – legittimati da una norma straordinaria proprio come oggi – per centinaia di milioni di euro per i puntellamenti ad opera dell’amministrazione di centrosinistra, su cui si è concentrata l’attenzione della magistratura, quella vera, e non di un’autorità che come ha chiarito il Consiglio di Stato non ha poteri sovraordinati alle amministrazioni controllate”.
“Entrando nel merito delle osservazioni formulate – ha proseguito Biondi – va evidenziato in primo luogo che l’attuale quadro normativo, sulla base di leggi adottate dai governi precedenti all’attuale, prevede il ricorso all’affidamento diretto per lavori e servizi di importo fino a 150mila euro e alla procedura negoziata senza bando per affidamenti fino al limite della soglia comunitaria, vale a dire 5 milioni 350mila euro. Nelle scelte compiute dall’amministrazione non può dunque essere ravvisato alcun abuso ma, semplicemente, una condotta in linea con le disposizioni correnti, introdotte proprio per semplificare e velocizzare le procedure, ricordando, peraltro, che il periodo preso in esame dall’Anac (2020-2022), è proprio quello interessato dall’emergenza Covid-19“.
“Parlando di numeri occorre rilevare che, come si evince dagli stessi dati riportati nella nota dell’Anac, a fronte di un numero limitato di procedure aperte bandite nel triennio, esse abbiano rappresentato meno del 30 per cento dell’importo complessivo degli affidamenti, mentre gli affidamenti diretti hanno inciso per un valore inferiore all’8 per cento”.
“Quanto all’edilizia scolastica, – prosegue – i cui ritardi nella ricostruzione, giova ricordare, sono stati ereditati dalla precedente amministrazione, che di scuole non ne ha ricostruita neanche una, bisogna ricordare che il decreto legge 22/2020, dunque del governo Conte II sostenuto dal centrosinistra, ha attribuito ai sindaci poteri commissariali, abilitandoli pertanto ad operare anche in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, allo scopo di velocizzare i processi. Altrettanto dicasi per gli interventi di adeguamento delle aule didattiche in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Covid-19“.
“Quanto ai rilievi della Corte dei Conti, cui il Comune dell’Aquila ha fornito puntuale riscontro nel novembre dello scorso anno, sono a loro volta riconducibili ai classici acquisti economali di importo contenuto, ossia sotto i mille euro, e a loro volta attinenti alle esigenze connesse alla pandemia, con riferimento a forniture di dispositivi di protezione individuale e interventi di sanificazione“.
“Da ultimo – ha concluso il sindaco – si ricorda che nel corso di questa amministrazione non si sono mai registrate situazioni di rilevanza penale, a differenza di quanto accaduto in passato, quando, a seguito di inchieste che guadagnarono la ribalta nazionale, fu necessario nominare come vice sindaco un ex procuratore antimafia“.