28 Dicembre 2023 - 09:09:25

di Redazione

“In Abruzzo nessuno deve rimanere indietro, nessuno deve essere escluso, per la sua disabilità, per la sua condizione di fragilità e in questi anni, segnati dalla pandemia e dalle ripercussioni economiche, la Regione Abruzzo ha fatto la sua parte, con la spesa sociale pro capite passata da 73,2 a 92,8 euro per i servizi sociali, con l’approvazione epocale del Piano sociale regionale, dopo un grande lavoro di ascolto, per i 450 milioni che saranno disponibili nei prossimi anni, un budget che non abbiamo mai avuto, e che ci consente di guardare al futuro con fiducia”.

Queste le parole di Pietro Quaresimale, assessore regionale con delega al Sociale, nel concludere i lavori dell’evento “Festa del Sociale: bilancio e prospettive future dell’azione della Regione Abruzzo a sostegno dei più fragili”, che si è svolto oggi pomeriggio all’Hotel Roses a Roseto degli Abruzzi (Teramo), alla presenza  dei rappresentanti dell’associazionismo e del terzo settore, convenuti per confrontarsi e discutere sullo stato dell’arte delle politiche sociali in Abruzzo, e per individuare insieme le priorità su cui focalizzare risorse economiche e strumenti normativi.

Ad intervenire, oltre all’assessore quaresimale, i funzionari del Servizio  programmazione sociale del Dipartimento Lavoro e sociale,  Salvatore Gizzi e Marzio Maria Cimini, e il referente dell’assistenza tecnica per il Piano sociale regionale,  Massimiliano Esposito.

“Il piano sociale – ha detto ancora Quaresimale  – ha rappresentato un’autentica svolta, un lavoro corale e davvero inclusivo, frutto di un lungo percorso di ascolto. E anche per questo siamo riusciti ad accrescere e finalizzare al meglio il budget per le politiche sociali, come mai avvenuto prima, a favore dei caregiver, ad esempio, ovvero quelle persone che devono assistere familiari con gravi disabilità, fronte sul quale non ci fermeremo, perchè in sede di conferenza Stato-Regioni, ci stiamo battendo per garantire loro anche i trattamenti previdenziali. In passato ci sono state risorse irrisorie anche per le politiche di contrasto alla violenza di genere, per l’autismo, per i progetti della Vita indipendente, volti a far uscire dall’isolamento e a favore dell’integrazione. Oggi possiamo dire di poter raccontare tutt’altra storia”.