28 Dicembre 2023 - 12:30:06
di Martina Colabianchi
”È servito un intervento sul quotidiano Domani del giornalista Gaetano De Monte per accendere l’attenzione nazionale e locale su una questione che avevamo puntualmente denunciato a novembre, quando in una conferenza stampa avevamo illustrato i richiami pesanti che l’ANAC e la Corte dei Conti avevano fatto al Comune dell’Aquila“.
Così, in una nota, le opposizioni in Consiglio comunale in merito alla relazione dell’Anac sulle modalità di gestione e assegnazione degli appalti del Comune dell’Aquila, le cui rilevanze erano state rese note proprio dalle stesse minoranze in una conferenza stampa dello scorso 24 novembre.
“Dopo la conferenza stampa è caduto il silenzio, certamente gradito all’amministrazione comunale che non si è degnata di dare nemmeno una spiegazione – proseguono Stefania Pezzopane, Stefano Albano, Stefano Palumbo, Paolo Romano, Lorenzo Rotellini, Simona Giannangeli, Elia Serpetti, Alessandro Tomassoni, Emanuela Iorio, Massimo Scimia, Gianni Padovani ed Enrico Verini -. Eppure non è stato un caso che tutti i gruppi di opposizione si unissero per denunciare le modalità opache con cui il Comune dell’Aquila procede nell’assegnazione di appalti, incarichi, affidamenti di lavori. Quel che ha preoccupato il primo cittadino non è stata neanche la nostra volontà di voler interessare la Procura aquilana per ripristinare regole e procedure garantiste e trasparenti, ma solo l’annuncio di una interrogazione parlamentare del senatore PD Michele Fina: non sia mai che Giorgia debba vederlo sporco di fango locale prima di accondiscere al tanto agognato incarico nazionale“.
“Un’interrogazione parlamentare che quando toccò al suo consigliere delegato alla montagna fu accettata con un’alzata di spallucce, preoccupa così tanto Biondi da fargli dimenticare sia che i puntellamenti furono gestiti interamente da un dirigente che godeva della fiducia dell’allora governo cittadino tanto quanto la gode di questo, sia che le vicende giudiziarie che riguardarono l’ex vicesindaco di Cialente si sono risolte nelle sedi deputate senza ricorrere prescrizione; si sa che la correttezza si sbandiera solo a favore delle telecamere di Atreju“.
“Una cosa è certa: le relazioni di Anac e Corte dei Conti non fanno parte di un complotto contro Fratelli d’Italia; anche se avessero intimato prescrizioni, Biondi se ne sarebbe infischiato come fece quando l’Autorità Anti Corruzione censurò gli incarichi di Piccinini: ci risulta che sia stato addirittura premiato diventando il candidato di punta alle regionali per Fratelli d’Italia. Il principio di rotazione esisteva ed esiste nel codice degli appalti, così come sono vietati i frazionamenti quando sottendono ai sottosoglia o ad affidamenti multipli: non a caso L’Aquila è diventata drammaticamente il cantiere degli incarichi di progettazione“, concludono.