08 Gennaio 2024 - 18:29:57
di Martina Colabianchi
Anno Accademico 2023-2024, si parte.
Si è tenuta stamattina la cerimonia di inaugurazione dell’nuovo Anno Accademico del Gran Sasso Science Institute.
L’evento, oltre ad aprire un altro anno che si preannuncia importante per gli obiettivi prefissati, è stato anche celebrativo dei dieci anni di GSSI, che è anche il titolo di una lezione di apertura tenuta dalla rettrice Paola Inverardi.
“Quello di oggi è un bilancio molto lusinghiero – spiega Inverardi – perché dieci anni fa non esisteva questo istituto e non esisteva neanche l’idea. È una delle sette scuole superiori, è solo per il dottorato ed è stato, quindi, un investimento sulla ricerca e su un’educazione alla ricerca in quattro aree disciplinari“.
Sono 194 gli studenti iscritti nei diversi corsi di dottorato, mentre siamo a quota 72 per quanto riguarda professori e ricercatori e 33 unità di staff amministrativo. 197, guardando al passato, gli studenti che hanno concluso il loro percorso di dottorato.
“L’età media dei docenti è 44 anni, mentre quella dei tecnici 41,5 che nell’amministrazione pubblica è un segno tangibile dell‘investimento sui giovani che è stato fatto qui – continua Inverardi, soddisfatta -. I nostri piani sono di crescere ancora un pochino e di continuare a crescere soprattutto nell’ambito della ricerca sia di base, sia applicata. Abbiamo, infatti, delle collaborazioni importanti con realtà industriali nazionali, è stata in particolare creata la fondazione Gran Sasso Tech con ThalesAlenia Space e questo è stato un investimento per garantire la possibilità di sviluppare e trasferire i risultati della ricerca con uno strumento indipendente e che noi, da soli, non avremmo potuto fare“.
Per quanto riguarda gli obiettivi del nuovo anno, “continuare a fare ricerca di eccellenza e fornire le migliori condizioni perché questa ricerca sia attuabile” sono al primo posto. Proprio per questo, spicca tra il resto il progetto di un nuovo polo laboratoriale in luogo dell’ex ospedale di Collemaggio.
“Fare ricerca significa consolidarsi in termini di laboratori, e c’è in proposito un importante progetto da 19 milioni, finanziato dal PNRR, per la realizzazione di un grande polo laboratoriale che si dovrà concludere nel 2024. Avremo, quindi, questa grande risorsa di attrezzature”.
“Abbiamo, anche, – prosegue la rettrice – una programmazione triennale di crescita del personale, e una rete importante di collaborazioni con scuole nazionali, ma anche enti e università straniere, che ci consentono di lavorare al meglio nel panorama della ricerca internazionale che è il nostro principale obiettivo, l’ambito in cui dobbiamo crescere“.
“È molto importante mantenere un’idea di flessibilità e di contaminazione del pensiero scientifico. In fondo la scienza non è mai stata così in movimento come lo è oggi, ed è una rivincita delle università generaliste, alle quali si affianca la compresenza delle scuole” – ha detto Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR, intervenendo all’inaugurazione. La presidente, già ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha tenuto il discorso finale ed ha affrontato il tema “Che ruolo per la ricerca pubblica in Italia“.
Tra gli interventi della giornata anche quello della vicaria del direttore generale, Eleonora Ciocca, presente fin dal primo anno al GSSI, che ha ripercorso i passi che hanno portato il GSSI da start-up a Istituto, anche con una creazione di una snella struttura amministrativa e gestionale, l’intervento dei quattro ex studenti di dottorato Axel Boeltzig, Alessandro Montino, Yllka Velaj e Chiara Vitrano; ed inoltre il dibattito con gli interventi della rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Sabina Nuti, del rettore della Scuola IMT Alti Studi di Lucca Rocco De Nicola, e di Piero Ullio, delegato del direttore della scuola SISSA.