12 Gennaio 2024 - 18:34:25
di Martina Colabianchi
Partirà ufficialmente l‘iter per la bonifica e messa in sicurezza della più grande discarica di sostanze chimiche d’Italia, collocata geograficamente nelle “aree esterno Solvay” di Bussi sul Tirino.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha firmato, infatti, il decreto direttoriale e il relativo contratto che rende esecutivo l’accordo tra Mase e Ati guidata dalla Dec Deme che si era aggiudicata il bando del 2015 per le opere di bonifica.
Saranno messe in sicurezza, nello specifico, le aree a monte del sito industriale denominate 2A e 2B che erano tra le più inquinate dell’area.
A dare la notizia è il viceministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava, che quantifica il valore dell’intervento a circa 46 milioni di euro. Si tratta di una parte della somma a suo tempo stanziata dall’allora sottosegretario alle Finanze Giovanni Legnini come fondi per la Ricostruzione del terremoto dell’Aquila del 2009 per la bonifica al fine della reindustrializzazione del sito.
“Procediamo con azioni attese dal territorio che ha dovuto convivere per troppo tempo con problematiche ambientali particolarmente preoccupanti. Come MASE vigileremo l’andamento degli interventi. Obiettivo è mettere in sicurezza l’area e restituirle salubrità e una nuova centralità“, ha dichiarato il viceministro Gava.
“Accolgo con grande soddisfazione la notizia che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha firmato il decreto direttoriale e il relativo contratto che rende esecutivo l’accordo per le opere di bonifica me messa in sicurezza delle “aree esterno Solvay” del Sito di Interesse Nazionale di Bussi sul Tirino – ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio -. Ringrazio il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per aver firmato il decreto“.
“Rimane il rammarico che tutto questo poteva essere fatto nel 2019. Abbiamo perso cinque anni perché il ministro del Movimento 5 Stelle, Sergio Costa, e il sottosegretario del Partito democratico, Roberto Morassut, bloccarono l’appalto in maniera pretestuosa. Siamo stati costretti, io e il sindaco di Bussi, a fare ricorso, vincendo in tutti i gradi di giudizio. Oggi finalmente il nuovo Governo prende atto di questi risultati stipulando il contratto che porterà ai lavori di bonifica dell’area“, ha concluso.
“L’aggiudicazione finale arriva alla fine di uno scontro istituzionale tra Ministero, Regione e Comune da un lato, con l’annullamento della gara disposto dai dirigenti ministeriali nel maggio del 2020: enti e società fecero ricorso al Tar che respinse le decisioni del ministero nel dicembre dello stesso anno. Il Consiglio di Stato dette definitivamente ragione alla Ati nel giugno 2021. Ora, quindi, a sei anni dall’aggiudicazione del bando possono partire le operazioni di bonifica integrale del sito.