18 Gennaio 2024 - 11:32:10

di Martina Colabianchi

Riportare i confini dell’area protetta del Borsacchio agli storici 1.100 ettari: questo il comune intento di due distinti provvedimenti presentati stamattina, nel corso di una conferenza stampa, dai gruppi di opposizione in Consiglio regionale.

Le due proposte si propongono, quindi, di accogliere le rimostranze di cittadini e associazioni ambientaliste successive all’approvazione dell’emendamento alla Legge di Stabilità Regionale 2024 che ha ridotto l’area della riserva naturale a soli 24 ettari con una mossa che è stata definita, dai consiglieri di minoranza, un “blitz attuato alle 3 di notte“.

La prima iniziativa è il Progetto di Legge 390 del 2024 presentato il 15 gennaio, e già assegnato alla seconda Commissione permanente per l’esame di merito. La seconda, che rappresenta certamente la strada più rapida per arrivare alla sua votazione al primo Consiglio regionale utile, è un emendamento al progetto di legge in discussione alle Commissioni I e V già convocate per oggi.

Le due proposte, di cui il consigliere Dino Pepe è primo firmatario, vede insieme Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Abruzzo in Comune con Legnini Presidente e Legnini Presidente.

Noi oggi in I e V Commissione presentiamo un emendamento specifico per tornare alla situazione precedente – spiega Pepe -. Abbiamo già presentato un Progetto di legge specifico affinché in Commissione e, poi, in aula, si possa tornare indietro. Ci sono i tempi e verifichiamo, oggi stesso, se Marsilio, Febbo e gli altri hanno la voglia e, soprattutto, la determinazione per tornare indietro e soprattutto discutere e approfondire il tema con il territorio, a cominciare dal Comune di Roseto che si è espresso con una delibera all’unanimità nel chiedere alla Regione Abruzzo di tornare alla situazione precedente“.

Inoltre, le minoranze sottolineano le divisioni interne alla maggioranza su questo tema: “Da una parte – affermano – troviamo il vicepresidente Imprudente che avvia la discussione sulle 77 osservazioni presentate al Piano di Assetto Naturalistico della riserva convocando otto incontri e, dall’altra, il presidente della commissione Agricoltura Di Matteo e della Giunta Marsilio che fanno approvare la norma che cancella nei fatti l’area protetta“.