27 Gennaio 2024 - 18:14:00
di Martina Colabianchi
“Sono sei mesi che denunciamo in tutte le sedi possibili l’abbandono del Fucino e degli agricoltori fucensi da parte del governo regionale e centrale; sono mesi che l’assessore Imprudente tenta di sconfessare quello che oggi è diventato realtà con il Decreto a firma del ministro Lollobrigida nel quale vengono riconosciuti i danni da peronospora solo al comparto vitivinicolo, escludendo e condannando a morte il settore ortivo e pataticolo che pure, nella primavera del 2023, aveva subito i maggiori danni a causa di questo fungo“.
Così il consigliere regionale dem Pierpaolo Pietrucci in merito al decreto che riconosce lo stato di calamità per l’Abruzzo a causa dell’emergenza peronospora che ha colpito il settore vitivinicolo ma da cui, come detto, il Fucino è stato escluso. Il tema è stato argomento di discussione anche ieri in occasione della visita in Abruzzo del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, che ha ventilato la disponibilità di poter ragionare su eventuali altre aree che siano state interessate dalle medesime criticità di quelle incluse nel decreto.
“Un Decreto – prosegue Pietrucci – tra l’altro di sapore esclusivamente elettorale rivolto per questo alle zone a più alta densità abitativa, ma senza alcun riferimento alle risorse finanziarie stanziate. La visita di Lollobrigida ci consegna la lettura di due realtà, la difficoltà di questo centrodestra regionale sul comparto agricolo, ma anche il fallimento dell’azione politica del vice presidente Emanuele Imprudente, che ieri ha dovuto ribadire davanti al Ministro quello che era stato costretto a dichiarare, incalzato dalla nostra opposizione, già ad ottobre scorso: sul Fucino ci va messa ancora una pezza“.
“Tutto questo avviene in un contesto assolutamente negativo con un mondo dell’agricoltura in rivolta: i viticoltori sull’orlo del baratro e un territorio, quello del Fucino, che attende ancora la messa in opera del progetto di irrigazione sul quale ancora non viene data opportuna spiegazione della sottrazione dei fondi necessari da parte di questa Giunta e di questa maggioranza regionale“, incalza.
“Quanto può ancora reggere lo spauracchio della carne sintetica e della farina di grilli se poi lo stesso governo abbandona una delle maggiori produzioni nazionali ortofrutticole, se il Fucino, ribattezzato per quantità e qualità, l’orto d’Italia, viene svilito e boicottato?“, conclude il consigliere dem.