01 Febbraio 2024 - 12:02:11

di Martina Colabianchi

Dopo oltre 2000 firme raccolte per chiedere il ripristino ed il potenziamento dei servizi sanitari di prossimità, la CGIL della Provincia dell’Aquila e il Comitato civico “Cittadini e Territorio Ponte Giovenco” hanno manifestato questa mattina davanti alla sede della Direzione della Asl 1.

Ripristino del servizio di 118 con ambulanza medicalizzata e del servizio di continuità assistenziale (guardia medica) nell’area del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise: queste, nello specifico, le richieste della popolazione dei comuni di Pescasseroli, Pescocostanzo, Opi, Villetta Barrea, Civitella Alfedena e Barrea, che manifestano oggi affinché il diritto alla salute sia realmente garantito anche nelle aree più interne della regione che, come spesso hanno sottolineato, potrebbero rappresentare una ricchezza ma che invece, a causa di queste mancanze, rischiano di diventare un limite per chi le vive.

Chiediamo una cosa semplice, e cioè il rispetto di un diritto universale, umanitario e civico: il diritto all’accesso alle cure sanitarie che è negato, calpestato nelle aree interne – così il presidente del Comitato civico “Cittadini e Territorio Ponte Giovenco”, Silvano Di Pirro -. Questa negazione del diritto, questa sospensione del diritto, genera una condizione di precarietà che è, anche, precarietà sanitaria“.

Alle richieste dei territori dell’Alto Sangro, per ora, governo regionale e Asl avevano risposto solamente con la proposta di far intervenire l’esercito per colmare le lacune presenti. Proposta che, però, non aveva riscosso il parere positivo di cittadini e sindacato che chiedono risposte più strutturali.

Oggi consegniamo alla direzione della Asl le 2000 firme raccolte da cittadine e cittadini che sono stanchi di vivere una condizione di precarietà e di abbandono a causa della carenza di servizi sanitari nelle aree interne – spiega Francesco Marrelli, segretario provinciale CGIL L’Aquila -. Quello che serve oggi è una programmazione coerente ai bisogni sanitari delle persone per ridare dignità alle nostre comunità“.