15 Febbraio 2024 - 10:46:05
di Redazione
Il consigliere comunale Paolo Romano torna a denunciare “la lentezza” con cui stanno andando avanti i lavori di ponte Belvedere.
Una residente del civico 29, che si trova proprio sotto al viadotto in ricostruzione, ha postato ieri su Facebook le foto dei lavori, lamentando “l’eccessiva presenza delle polveri negli appartamenti”.
Romano sottolinea inoltre il disagio dei residenti in relazione ai parcheggi.
“I residenti della zona cominciano a far sentire la loro voce – aggiunge – così qualcuno ha fatto trapelare la notizia che i ritardi sarebbero dovuti alla spalletta da demolire del vecchio viadotto che avrebbe un cemento molto resistente, dunque difficile da rimuovere. Il cemento resistente scoperto solo oggi fa sorgere più di un dubbio sulla necessità di rimozione per ammaloramento espressa due anni fa dalla Scarl, dando luogo a un esecutivo in variante e anche all’aumento dei costi: tutte obiezioni sollevate dal precedente Rup, Mario Di Gregorio a cui nessuno intese mai rispondere. Di più: si staglia anche un’ombra sui saggi eseguiti in precedenza su quel cemento per supportarne la demolizione”.
“La sostanza dei lavori che vanno a rilento prefigura il non rispetto dei tempi come stabiliti nel contratto stipulato e nelle conseguenti penali da applicare, oltre che nel disagio dei residenti – sottolinea Romano – L‘amministrazione evidentemente ignora come si rispetta un capitolato d’appalto. Il disagio dei residenti potrebbe essere alleggerito prevedendo sin da ora un piano parcheggi come previsto nella maggioranza delle aree del centro cittadino, in una zona che viene letteralmente presa d’assalto per la sosta delle auto data la cronica mancanza di parcheggi”.
“La riapertura del ponte, che tutti ci auguriamo, fluidificherebbe il transito delle auto ma questo deve avvenire nel rispetto delle norme che l’amministrazione stessa si è data con l’emissione del disciplinare di gara – prosegue – In base a quelle norme la ditta aveva a disposizione 200 giorni per la demolizione e ricostruzione del ponte e siamo ormai al termine del tempo utile offerto proprio dall’ATI dopo di che scatteranno le penali scritte nel contratto stipulato a seguito della gara. Sul fronte contrattuale c’è da aggiungere che con la validazione del progetto esecutivo si sarebbe dovuto celermente procedere alla stipula dell’atto aggiuntivo al contratto principale dove prendere atto dell’esecutivo e contrattualizzare gli ulteriori costi: a tutte le mie richieste su detto atto mi è stato sempre risposto che ancora non viene redatto e pertanto non è trasparente e noto come possano essere eseguiti i lavori senza che ci sia un atto vincolante a monte: sarà questo il vero motivo della lentezza?”.
“L’Aquila da cantiere più grande d’Europa è diventata il cantiere più lento d’Europa – conclude – Persino per un lavoro di sola manutenzione, come quello dell’Auditorium di Renzo Piano, si approva il progetto esecutivo un anno e mezzo dopo l’annuncio dei fondi che però risalgono ad un residuo del 2012: se non è follia questa. Intanto continuano gli annunci su finanziamenti a opere future che erano state già finanziate dall’amministrazione Cialente: in previsione del voto alle regionali tutto è possibile”.