20 Febbraio 2024 - 09:43:49
di Redazione
Due ore di sciopero domani e presidi in tutta la regione per chiedere maggiore sicurezza sul lavoro, alla luce degli ultimi fatti di cronaca accaduti a Firenze con 5 operai morti nel crollo di un supermercato.
Ci sarà inoltre, un presidio regionale alle ore 10.30 di Cgil, Uil, Feneal Uil, Fillea Cgil, Fiom Cgil, Uilm Uil davanti alla prefettura a Teramo in Largo San Matteo.
“Venerdì scorso si è consumata l’ennesima strage di lavoratori in un cantiere a Firenze, con la morte di 4 operai e un uomo che risulta ancora disperso – scrivono le organizzazioni sindacali – Quella dei morti sul lavoro rappresenta una strage senza fine che ogni anno conta più di 1000 morti: una situazione indegna di un Paese civile. Quanto avvenuto a Firenze e negli altri incidenti sul lavoro non è dovuto alla fatalità ma è frutto di responsabilità precise: la modifica del codice degli appalti che ha introdotto il subappalto a cascata, la mancanza strutturale di controlli ispettivi, la non applicazione dei Contratti Nazionali del settore di riferimento, la mancanza di una legge che introduca la patente a punti per le aziende”.
I sindacati chiedono al governo “un decreto che porti le tutele degli articoli 41 e 119 del Codice degli appalti pubblici anche nei cantieri privati sopra i 500 mila euro, che si prevedano tutte le tutele in fase di esecuzioni dei lavori, dall’applicazione del CCNL di riferimento al divieto del massimo ribasso sui costi della manodopera e della sicurezza”.
“È necessario imprimere un radicale cambiamento alle politiche di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, cancellando il ricorso ai subappalti a cascata, prevedendo maggiori controlli nelle filiere, eliminando il ricorso ad appalti al massimo ribasso e garantendo a tutti condizioni di lavoro dignitose. Il lavoro e la sicurezza devono tornare al centro del dibattito politico e il Governo ha il dovere di trovare soluzioni concrete – concludono – Per queste ragioni sciopereremo nella giornata di mercoledì 21 febbraio, promuovendo in tutti i territori, in tutti i cantieri, in tutte le aziende, iniziative di mobilitazione e di sensibilizzazione Non vogliamo più contare i morti. Sono urgenti risposte forti e un cambiamento radicale. Basta morti sul lavoro”.