20 Febbraio 2024 - 11:17:53
di Redazione
“Assorup chiede che i Rup, i responsabili unici del procedimento, siano supportati nella formazione e nelle competenze e abbiano una certificazione per poter svolgere questo lavoro che è quella della patente. Queste proposte le abbiamo presentato in Parlamento lo scorso anno e le porteremo avanti per ogni conferenza regionale che stiamo compiendo in quest’anno”.
Lo ha detto Daniele Ricciardi, presidente nazionale di Assorup, intervenuto questa mattina a palazzetto dei Nobili nel corso della conferenza regionale Abruzzo di Assorup in cui è stata presentata la Patente del Rup.
La proposta è quella di un sistema di certificazione delle competenze negli appalti formulata sulla base del progetto europeo ProcurCompEu 2020 che, attraverso una matrice, ha individuato quattro livelli per i quali sono richieste crescenti capacità nella gestione delle procedure. Assorup chiede quindi di introdurre un certificato, ottenuto sulla base di un esame, per garantire una maggiore affidabilità nella gestione degli affidamenti.
Presente all’incontro patrocinato dal comune dell’Aquila e da Anci Abruzzo, anche il commissario straordinario del sisma 2016, Guido Castelli.
“Abbiamo apprezzato moltissimo la disponibilità del commissario perché questo territorio è stato martoriato tantissimi anni fa, ma continua a vedersi l’effetto del sisma e questo è in accettabile – ha proseguito Ricciardi – Occorre semplificare le regole per gli appalti relative a situazioni emergenziali e bisogna fare molto di più per quanto riguarda anche la sicurezza la sicurezza dei cantieri. In questi giorni stiamo assistendo ad un dibattito surreale, perché si parla impropriamente di sicurezza del codice degli appalti. La materia è di carattere generale: tutti i cantieri devono essere sicuri sia quelli che sono gestiti dalla pubblica amministrazione che quelli privati”.
Nel corso della conferenza regionale di Assorup si è parlato anche di Pnrr e ricostruzione.
“E’ necessario parlare di Pnrr perché rispetto alla situazione è decisivo che il sistema pubblico precisi migliori e renda più adeguata la propria capacità di spesa – ha detto Castelli – Il Pnrr è più che un piano Marshall, perché consente, insieme alla ricostruzione, di assegnare finanziamenti che probabilmente non hanno precedenti nelle nostre terre, soprattutto nei Crateri 2009-2016. Tuttavia, abbiamo avvertito e non è solo un discorso relativo al terremoto, che incredibilmente lo Stato non sempre ha la capacità di spesa che si giustifica alla luce di tante assegnazioni, e quindi il nuovo codice ha voluto accentuare due principi che sembravano essere, se non banditi, sicuramente resi marginali nella lettura pubblica, proprio per far sì che la capacità di spesa diventi forte. I due principi sono risultato e buona fede: risultato perché, nel momento in cui ci sono risorse, è necessario che questi si trasferiscono presto e bene nella realizzazione concreta, buona fede perché non possiamo vivere in un mondo in cui il sospetto, la paura della firma, l’abuso d’ufficio in corso di rimozione dell’ordinamento, possano essere un argine alla spesa. Parlare del Rup, vuol dire quindi parlare di una pagina fondamentale per questo frangente così significativo per la storia”.
Castelli ha poi tracciato un punto sulla ricostruzione: “Sono particolarmente soddisfatto perché i dati del 2023 parlano di un cambio che possiamo documentare anche percentualmente. Abbiamo liquidato alle imprese che lavorano giornalmente nei cantieri del sisma solo nel 2023 qualcosa come 1 miliardo e300 milioni e abbiamo segnato un +73% rispetto al 2021 e un +3%7 rispetto al 2022, quindi quel cambio di passo è l’esito di un approccio che abbiamo voluto curare con lo scrupolo che doveva essere messo, soprattutto nel semplificare, nell’accelerare, cercando di venire incontro a quelle che sono l’altro le esigenze di imprese e tecnici che si trovano a dover affrontare una fase di super lavoro. Andiamo avanti, sappiamo che l’obiettivo ormai è chiaro e le cose si sono bloccate. Ora dobbiamo evitare che si perda questa buona lena che abbiamo saputo imprimere alla ricostruzione”.