23 Febbraio 2024 - 12:36:50
di Redazione
“Invitiamo tutti a prendere parte al Consiglio comunale straordinario che ci sarà lunedì sulla sanità”.
E’ l’appello rivolto a tutti i cittadini dalle opposizioni che stamattina hanno illustrato l’ordine del giorno del Consiglio comunale straordinario sulla sanità che ci sarà lunedì 26 febbraio, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta all’interno dei locali della Asl in via Saragat.
I locali a piano terra dell’edificio di proprietà dell’azienda sanitaria sono stati occupati ieri dalle forze sindacali, dai medici di medicina generale e dagli esponenti delle minoranze in Comune, nel corso della protesta contro la chiusura dei nuclei di cure primarie, gli studi associati dei medici di famiglia aperti h12.
“Ci auguriamo innanzitutto che il Consiglio si terrà lunedì, non vorremmo avere sorprese con mancanza strategica di numero legale – ha detto Nello Avellani, segretario cittadino del Partito Democratico – Il tema della sanità è fondamentale e quello che sta accadendo con i nuclei di cure primarie è simbolo di quanto sta accadendo negli ultimi anni, ovvero lo smantellamento della sanità sul territorio che passa però anche da liste d’attesa lunghissime, in particolar modo dell’Aquila. L’Abruzzo spende 100 milioni di euro per la mobilitò passiva, cioè le persone sono costrette purtroppo a curarsi fuori perché qui è impossibile farlo, a meno di non rivolgersi al privato. C’è poi lo stato dell’ospedale San Salvatore, i pronto soccorso, in particolare quello aquilano, con tutte le difficoltà che ci sono. Noi chiediamo una maggiore attenzione su questo tema che va oltre la campagna elettorale”.
“Siamo davanti a una situazione gravissima e non è un caso se questo Consiglio, già fissato da un mese, capita in un momento di protesta perché c’è una vera e propria emergenza sanità all’Aquila – ha precisato Stefano Albano, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale – I cittadini sono esasperati, noi riceviamo decine e decine di segnalazioni ogni giorno. Dalla vicenda dei nuclei di cure primarie, quindi dalla necessità di garantire i presidi di sanità territoriale, noi vogliamo discutere di tutto: a cominciare dalla situazione in cui versano il San Salvatore e il pronto soccorso, alla vicenda dei mancati investimenti in edilizia sanitaria e tecnologia, fino ad arrivare a tutto ciò che riguarda la gestione della Asl che ha un buco di 66 milioni. Assurdo, infatti, che si possa accumulare un tale debito mentre continuano a precipitare i servizi. Tutto ciò non può che indebolire la sanità pubblica a vantaggio di quella privata”.
L’ordine del giorno di lunedì impegna il sindaco e la Giunta a farsi promotori, in tutte le sedi, a partire da quelle istituzionali, della necessità di aumentare i livelli di finanziamento del Sistema sanitario nazionale rappresentando al Governo, “l’urgenza di integrare le risorse sul Fondo Sanitario Nazionale e in prospettiva, ad approvare una specifica normativa che preveda, per ogni anno, la destinazione di una percentuale fissa di risorse non inferiore al 7,5% del Pil dell’anno precedente, a favore del Fondo per poter garantire un’effettiva universalità del Sistema e un adeguato livello di accesso alle prestazioni e di erogazione dei servizi; l’esigenza di modificare o rimuovere quei vincoli che impediscono miglioramenti in
termini di efficacia di erogazione dei servizi come il tetto di spesa per il personale sanitario; la necessità di assicurare adeguate risorse allo sviluppo della sanità territoriale, con particolare riferimento alle Case di Comunità e agli Ospedali di Comunità”.
Ad agire istituzionalmente presso Regione Abruzzo e direzione strategica Asl 1 al fine di “predisporre un piano, da trasmettere al più presto al Consiglio comunale, circa le iniziative che ritiene debbano essere avviate alla luce di quanto previsto per la sanità nel Pnrr, in particolare per quanto riguarda l’organizzazione della medicina territoriale; richiedere la pubblicazione dei bandi di concorso per figure di ruolo e non facenti funzione, la previsione delle date dell’espletamento di quelli eventualmente banditi e la stabilizzazione dei precari; rivedere la ripartizione dei finanziamenti per l’edilizia sanitaria, investendo finalmente le risorse per l’adeguamento sismico e per l’efficientamento energetico del San Salvatore; risolvere definitivamente il problema relativo i Nuclei di Cure Primarie, rivedere la scelta incomprensibile di collocare la Casa di comunità all’interno del del San Salvatore; procedere alla stabilizzazione del personale precario della Asl 1e predisporre una relazione dettagliata da trasmettere al Consiglio comunale circa le conseguenza dell’attacco hacker”.
“Non esiste alcuna strumentalizzazione, come dimostra il fatto che stiamo lavorando anche in terza commissione dove si svolgono continuamente sedute in cui approfondiamo le questioni legate alla sanità“, ha detto Simona Giannangeli, capogruppo di L’Aquila coraggiosa. “L’ordine del giorno di lunedì prossimo è molto articolato, uno dei punti nodali riguarda la necessità di decongestionamento dell’ospedale che non può non passare attraverso la Casa di comunità che però il centrodestra, contravvenendo al dettato normativo, vuole realizzare all’interno del nosocomio dove già da anni è complicato accedere e avere le cure adeguate“.
“Questa battaglia avviene in contumacia, perché non abbiamo interlocutori, né politici né, peggio ancora, dell’azienda sanitaria e questi ultimi hanno già annunciato che saranno assenti anche al Consiglio di lunedì“, ha fatto osservare Alessandro Tomassoni, consigliere comunale de Il Passo possibile. “Questa autoreferenzialità è sintomo di un problema evidente, i vertici della Asl portano avanti scelte di parte che sono quelle della politica che li nomina. Il confronto a cui sfuggono non è solo con gli operatori o con i rappresentanti istituzionali come noi, ma è quello con i cittadini nel momento in cui viene messo a rischio il loro diritto alla salute. La situazione del pronto soccorso è al limite della civiltà e ci vuole una gran faccia tosta, oggi a due settimane dalle elezioni, annunciare che è stato realizzato un open space!“.
“Lunedì non ci sarà la Asl ma non ci saranno neanche il sindaco e la Regione“, ha detto Paolo Romano, capogruppo di Italia Viva, “a dimostrazione che non c’è voglia di confronto e di ricoprire il ruolo che i cittadini hanno assegnato. Quale famiglia non è mai passata per il pronto soccorso, per il laboratorio analisi, per un ritiro di referti? Ebbene c’è poco da considerare questa una battaglia strumentale alle elezioni! Parlare di investimenti non serve a nulla se non si affronta il problema del personale, se spendiamo i fondi del Pnrr ma non abbiamo infermieri, operatori socio sanitari, medici, a cosa servono le infrastrutture? Questo bisogna dirlo ad alta voce“.
“Ognuno di noi frequenta l’ospedale per cui non parliamo di cose che i cittadini non conoscono“, ha aggiunto Stefania Pezzopane, del Pd. “In questa città chi detiene il potere politico tende ad azzittire in virtù del fatto che ha vinto le elezioni. Il Consiglio di lunedì serve a riprenderci la parola, se il sindaco non ci sarà significa che non è il sindaco vero di questa città e che non difende i cittadini ma gli interessi di Marsilio e della Meloni. Questa è una vertenza territoriale che deve cambiare il destino della sanità aquilana“.
“Al Consiglio comunale sulla sanità del dicembre 2022, il direttore generale della Asl Ferdinando Romano non rispose alla mia domanda su quali fossero le condizioni di bilancio dell’azienda“, ha ricordato Stefano Palumbo del Partito Democratico. “Temevamo qualcosa di preoccupante ma non tanto quanto abbiamo poi scoperto, cioè un debito monstre di 66 milioni di euro con un incremento del 124% rispetto all’anno precedente e una forbice tra mobilità attiva e passiva allargata a dismisura, sintomo del fatto che sempre più residenti vanno a curarsi fuori provincia. Questo è allarmante perché fa immaginare un ritorno al commissariamento, siamo all’assurdo di aver superato quella fase buia e ora la situazione è peggiorata ulteriormente“.
“È una protesta popolare che non si vedeva da tempo, il sindaco Biondi, il presidente Marsilio e il manager Romano lunedì non ci saranno perché non si curano, né curano i loro parenti, nella Asl dell’Aquila“, ha detto Lorenzo Rotellini, di L’Aquila coraggiosa. “Noi dobbiamo difendere la sanità affinché sia un diritto garantito per tutti coloro che non hanno le possibilità economiche per rivolgersi al privato“.