11 Marzo 2024 - 18:11:32

di Giustino Masciocco

Il presidente Marco Marsilio, riconfermato alla guida della Regione Abruzzo (prima volta nella storia delle nostre elezioni regionali), ha ringraziato tutti gli abruzzesi per la fiducia dimostrata nella vittoria elettorale contro lo sfidante, Luciano D’Amico.

Se ci fermassimo a riflettere sulle sole dichiarazioni del presidente Marco Marsilio, sembrerebbe che, tutti gli abruzzesi, abbiano contribuito in egual misura al raggiungimento dell’obiettivo della sua rielezione. Così non è; abbiamo, infatti, elaborato i risultati dei quattro collegi provinciali che esprimono, in base ai voti ricevuti, i nuovi consiglieri regionali.

Analizzando i dati elettorali si nota che, in regione, Marco Marsilio vince con 327.660 voti in più rispetto a Luciano D’Amico che ne totalizza 284.748; la differenza tra i due contendenti è di 42.912 voti in favore del presidente riconfermato. Ci è venuta la curiosità di verificare da quale collegio provenisse la spinta decisiva per la conquista del risultato finale da parte di Marco Marsilio.

Ebbene, questi sono i risultati:

Marco Marsilio:

vince il collegio della provincia dell’Aquila con 32.903 voti in più

vince il collegio della provincia di Pescara  con   5.059 voti in più

 vince il collegio della provincia di Chieti    con   5.452 voti in più

Luciano D’Amico:

vince il collegio della provincia di Teramo   con    502 voti in più

È evidente come, il contributo della provincia dell’Aquila, in particolar modo dei risultati ottenuti in Marsica, abbia contribuito in modo sostanziale, al raggiungimento di quel distacco che legittima, in modo chiaro e incontrovertibile, la vittoria delle destre con il suo presidente Marco Marsilio, cui auguriamo, nell’interesse degli abruzzesi, buon lavoro.

Contenti nel centro destra dei risultati raggiunti?  Non tutti possono gioire degli esiti delle elezioni. Intanto la destra aquilana perde un rappresentante in Consiglio Regionale, passando da tre a due eletti, nonostante l’aumento di quelli conquistati, da cinque a sei. Nella precedente legislatura furono eletti Guido Liris per Fratelli d’Italia, Emanuele Imprudente per la Lega e Roberto Santangelo per una lista civica; solo gli ultimi due sono riusciti a riconquistare lo scranno.  

Oggettivamente, fa impressione, politicamente parlando, verificare che nessuno dei due candidati aquilani di Fratelli d’Italia, Tiziana Del Beato (quinta) e Alessandro Piccinini (quarto) ha raggiunto all’interno della propria lista, un posto utile per entrare in consiglio.  

Piccinini, addirittura, per soli 48 voti non ha raggiunto la terza posizione, potenzialmente utile, dopo un possibile scorrimento per surroga. Ci sarà da discutere. L ’ex presidente della Gran Sasso Acqua era il candidato fortemente voluto del sindaco Pierluigi Biondi. Sarebbe risultata sufficiente una piccola parte delle 1.326 preferenze conquistate nel comune dell’Aquila da parte dei candidati Mario Quaglieri (463) e Massimo Verrecchia (863) per portare Alessandro Piccinini all’Emiciclo.

A questo punto, è lecito chiedersi giornalisticamente, se questa situazione sia stata voluta come un affronto a Pierluigi Biondi, oppure sia frutto di eccessiva sicurezza. Non è dato saperlo, ma, conoscendo il funzionamento delle campagne elettorali con le preferenze, possiamo ipotizzare che qualcuno ha guidato e veicolato, tra gli elettori del nostro comune, i nomi dei due consiglieri marsicani eletti. Capiremo nei prossimi giorni quali di queste ipotesi potrebbe essere più realistica.

Vi starete chiedendo come sono messi nel “campo largo” aquilano che appoggiava D’Amico: peggio non poteva andare. In provincia dell’Aquila, dopo aver perso per sei a uno l’assegnazione dei consiglieri, viene eletto un solo rappresentante delle minoranze, Pierpaolo Pietrucci del Partito Democratico, che spunta un terzo mandato.  L’altro rappresentante, Americo Di Benedetto, non è riuscito ad ottenere la riconferma.

Modesta soddisfazione per il Partito Democratico che diventa il primo partito in città, sopravanzando di 105 voti il partito della premier Giorgia Meloni, anche se le liste del campo largo sono ampiamente surclassate da quelle delle destre che governano L’Aquila. C’è ancora molta strada da fare per colmare tale divario.

Le elezioni comunali del 2027 potrebbero essere la pietra angolare per il “campo largo” in città?

Impossibile e prematuro, per il momento, dare una risposta.