13 Marzo 2024 - 18:23:05

di Tommaso Cotellessa

Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che ha avuto un impatto significativo sul panorama giudiziario dell’Aquila, accogliendo l’appello del Procuratore generale Alessandro Mancini. Questa decisione, come riporta l’agenzia di stampa ANSA, ha effettivamente reintegrato Mancini nel suo ruolo di vertice presso il tribunale della città abruzzese. Questo ha posto fine alla corsa a due per la successione, che vedeva le candidature di Ludovico Vaccaro e Antonio La Rana, proposte dalla Quinta Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM).

La decisione del Consiglio di Stato ha dissipato i dubbi che per anni hanno circondato la scelta del CSM, in particolare riguardo ai presunti legami con l’ex deputato della Lega Gianluca Pini, coinvolto in un’inchiesta per corruzione.

Con una carriera nella magistratura che si estende dal 1986, Mancini ha raggiunto l’Aquila dopo aver servito come Procuratore capo a Ravenna per sette anni. Nel corso della sua carriera, ha ricoperto diverse posizioni, tra cui Pretore a Niscemi in Sicilia, sostituto procuratore presso la Pretura di Ravenna e sostituto presso la Procura di Forlì. Ha anche concorso per la Procura generale di Milano e la Procura della Repubblica di Roma, ma ha rinunciato alla domanda per la capitale, preferendo l’Abruzzo.

Mancini è noto come uno dei magistrati italiani più esperti nelle indagini sui reati finanziari, portando con sé una vasta esperienza e competenza nel campo della giustizia penale.

La sua reintegrazione al vertice del tribunale dell’Aquila segna un importante sviluppo nel contesto giudiziario locale, offrendo continuità e leadership a un momento cruciale per la giustizia nella regione abruzzese.