16 Marzo 2024 - 15:50:24
di Redazione
“La Capitale Italiana della Cultura 2026 sarà L’Aquila, scelta tra le altre 10 città finaliste grazie al Progetto ‘L’Aquila. Città Multiverso’. A L’Aquila viene assegnato un contributo finanziario per concretizzare gli obiettivi delineati nel progetto di candidatura e l’occasione di rappresentare per un anno la cultura italiana e in particolare le bellezze della Provincia italiana. Un riconoscimento che è anche una vittoria per la resilienza dell’intera comunità aquilana, un segnale per tutti quelli che come noi negli anni post sisma hanno cercato di mantenere accesa la luce sulle bellezze del territorio e della città de L’Aquila”.
Lo scrive in una nota il circolo Legambiente Abruzzo Beni Culturali che nasce nel 2009 proprio con l’obiettivo della valorizzazione e della conservazione dei beni culturali e paesaggistici del territorio, trovando la sua massima realizzazione nella costituzione dal 2020 del Gruppo Protezione Civile Rita Tiberi, inserito nella colonna mobile di Protezione Civile della Regione Abruzzo.
“Ci auguriamo che questo riconoscimento sarà l’occasione di veder realizzati progetti a noi cari come la fruibilità del percorso delle Mura Urbiche cittadine che insieme alla Compagnia delle Mura abbiamo adottato attraverso un Protocollo di intesa col Comune de L’Aquila e che ad oggi sono solo in parte restaurate”, dichiara Rita Maione, già presidente del Circolo Legambiente Abruzzo. “Auspichiamo, come già dichiarato anche dal direttore artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo, Giorgio Pasotti, che sarà anche una spinta per la riapertura del Teatro Comunale e degli altri teatri cittadini, perché la città de L’Aquila ha sempre avuto una grande varietà di compagnie teatrali e musicisti di grande spessore che meritano di esser riaccolti nei gioielli architettonici che questa città può vantare – aggiunge – Già nel 2011 con la campagna Abbracciamo la Cultura, in un evento a Piazza Palazzo ponevamo l’attenzione sulla concentrazione di un patrimonio artistico culturale fatto anche di beni culturali mobili siano essi antichi che d’arte contemporanea. Attualmente, però, sono ancora molti quelli che giacciono nei depositi della Diocesi e del Mic, sarebbe bello creare degli accordi di programma per trovare spazi espositivi per le numerose collezioni d’arte salvate dai nostri volontari nell’immediato post sisma e oggi non ancora fruibili” dichiara Francesca Aloisio, del Comitato Scientifico Legambiente Abruzzo”.
“Sarà sicuramente un’ulteriore occasione di attrazione di flussi turistici e di conoscenza della nostra città e di tutto l’ hinterland ecco perché ci auguriamo che il 2026 e gli anni che lo precederanno portino anche alla valorizzazione delle emergenze paesaggistiche del nostro territorio, troppo spesso lasciate ad una programmazione assente o a macchia di leopardo che non permette di creare una proposta turistica coordinata e competitiva”. auspica Enrico Stagnini, già direttore regionale Legambiente. La riscoperta del valore della tutela del territorio, dei paesaggi, della cultura, delle tradizioni e della storia delle comunità, si sposa con la necessità ormai riconosciuta, non solo in Europa, di avere occasioni, strutture e luoghi, nei quali la qualità ambientale viene sempre più largamente percepita come un plus per migliorare la vita quotidiana e tutelare l’ambiente adottando comportamenti responsabili. Un’occasione unica per tutto il territorio per creare una sinergia fra comuni della provincia e della regione, grazie alle tante realtà culturali che da sempre si spendono per arricchire le proposte della nostra terra.