17 Giugno 2023 - 14:41:10

di Beatrice Tomassi

La privacy e il segreto professionale in ambito sanitario sono gli argomenti affrontati nel corso di formazione organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.

Temi molto caldi, se si considera l’attacco hacker del mese scorso ai danni della sanità aquilana e le polemiche e problematiche che ne sono scaturite, ma l’evento era stato organizzato già da prima, con l’obiettivo di far sì che tutti i medici, gli infermieri, gli odontoiatri, sappiano come muoversi e come rispettare le normative che regolano la privacy.

La tematica affonda le sue radici, in campo medico, ben prima dell’avvento di Internet. Già negli anni avanti Cristo il Giuramento di Ippocrate riportava: “tacerò tutto ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dall’esercizio sulla vita degli uomini, tutto ciò che non deve essere divulgato al di fuori [del rapporto con il paziente], ritenendo tali cose essere segrete”.

Certo è che con il World Wide Web le cose si sono complicate.

“Con i sistemi telematici e con sistemi di archiviazione elettronica – afferma Maurizio Ortu, presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia dell’Aquila – c’è da stare molto attenti: può bastare perdere una pennetta con dei dati di un paziente per andare incontro a dei provvedimenti anche di carattere penale; può bastare un certificato in cui si salta una parola per andare incontro a una denuncia o a un esposto per violazione della privacy”.

Ha preso parte al corso anche la Guardia di Finanza dell’Aquila, impersonata nella figura del Capitano Giacomo Spinelli, che ha condotto un focus su controlli e sanzioni. In caso di violazioni della privacy dei pazienti, infatti, sono previste sanzioni penali, civili e disciplinari, anche molto pesanti. Ad esempio, se non vengono messe in atto adeguate misure di sicurezza per la protezione dei dati sensibili si rischia l’arresto fino a 2 anni o l’ammenda da 10mila a 50mila euro.

Presente al corso, in qualità di spettatore, anche il Rettore dell’Università dell’Aquila, il Professor Edoardo Alesse.