21 Marzo 2024 - 13:09:16

di Redazione

Una vera e propria spartizione dei territori da parte della criminalità organizzata in Abruzzo, con la fascia costiera da una parte e quella appenninica interna dall’altra e 2.334 operazioni sospette segnalate nel 2022, il 100% rispetto al 2008.

E’ quanto emerge dalla relazione del ministero dell’Interno sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel periodo luglio-dicembre 2022 in Abruzzo, cui fa riferimento il consulente antiriciclaggio Fulvio Berghella – che a Ortona (Chieti) parteciperà oggi a un convegno sull’usura organizzato dal Lions Club – scattando un’istantanea su quanto sta avvenendo in Abruzzo negli ultimi anni.

Sulla fascia costiera suddivisioni fra organizzazioni criminali albanesi e pugliesi, mafia del Gargano, per quel che riguarda spaccio di droga e riciclaggio sul versante chietino. Organizzazioni pugliesi, campane e calabresi nel Pescarese, campane, calabresi e nigeriane nel Teramano.

Nelle aree interne, in particolare nella provincia aquilana, ricostruzione post-sisma, gestione dei pascoli e droga sono gli ambiti d’interesse per le organizzazioni criminali campane e foggiane.

Al di là delle brillanti operazioni di polizia degli ultimi tempi, da quelle sul traffico di droga a quelle sul riciclaggio, in particolare a Pescara con gli interessi nella grande distribuzione alimentare – dice all’ANSA Berghella – un grosso contributo è stato dato da segnalazioni giunte su operazioni sospette, 150mila a livello nazionale, poco meno di 2.500 a livello regionale”.

“Negli ultimi 20 anni, grazie a normative sempre più stringenti, da un’usura ordinaria da parte di piccoli pregiudicati si è passati a un’usura strutturata dove l’interesse non è più rinnovare le scadenze con tassi sempre più alti – spiega Berghella – ma impossessarsi dei beni per poi utilizzarli come vere e proprie ‘lavanderie’ per ripulire il denaro sporco, abbiamo importanti esempi da questo punto di vista, in particolare nel Teramano e nel Pescarese”.

“Dal ’96 sono entrate in vigore, nel nostro Paese, norme assolutamente efficaci di contrasto, il Mef fornisce dati in costante aggiornamento sui tassi definiti usurai e a sostegno delle vittime c’è un ottimo sistema di confidi, ma l’aspetto più importante – prosegue il consulente – è che a breve verrà istituita un’unica autorità europea di contrasto, con sede a Francoforte, che imporrà a tutti i 27 Paesi europei un’unica regola allo scopo di stringere ancor di più le maglie di una rete in grado di impedire che il fenomeno possa espandersi”.