21 Marzo 2024 - 19:28:10

di Tommaso Cotellessa

Il tema del Centro Turistico del Gran Sasso è tornato alla ribalta all’interno del dibattito politico cittadino, infatti dopo le prescrizioni imposte dal Ministero riguardo la sostituzione delle quattro funi della funivia del Gran Sasso ed il conseguente ricorso presentato al Tar dal Comune dell’Aquila è stata la conferenza dei capigruppo del Consiglio Comunale che si è svolta nella giornata di ieri a riportare luce su questo tema.

Alla riunione, svoltasi su richiesta delle opposizioni, hanno preso parte anche l’amministratore unico della partecipata Dino Pignatelli, le sigle sindacali e i lavoratori dell’azienda.

Nel corso del dibattito maggioranza e opposizione si sono divise diametralmente. Le opposizioni infatti asseriscono che il comune, dopo aver presentato il ricorso al Tar stiano aspettando con le mani in mano l’esito del tribunale amministrativo, fissato per il 27 marzo, confidando in un’approvazione della sospensiva. La denuncia avanzata è dunque quella di non avere alternative da attuare e di condannare, in caso di esito negativo da parte del Tar, l’azienda alla sospensione dell’esercizio, con conseguenti perdite economiche e di posti di lavoro . Dalla lettura delle opposizioni il destino della partecipata sembra dunque appeso ad un filo, anzi a quattro funi.

“I problemi sono sempre gli stessi ed emergono ormai a tutte le riunioni consiliari” hanno scritto in una nota i Consiglieri di opposizione “la sostituzione delle funi richiesta dal Ministero alla quale il Comune ha fatto opposizione al TAR, i bilanci in caduta libera laddove presenti (l’ultimo riguarda il 2022), i capi servizio prossimi alla pensione che non vengono sostituiti tramite concorsi che sono stati autorizzati ormai due anni fa dalla giunta, l’adeguamento dei contratti stagionali e il parcheggio di campo imperatore che, non essendo di proprietà, ha creato e continua a creare incertezza e imbarazzo amministrativo, politico e istituzionale”

Non è dissimile la posizione della Cgil, intervenuta a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, che parla di un “dramma annunciato” per i dipendenti del Centro Turistico del Gran Sasso. Il dramma in questione per i sindacalisti resta quello della possibile perdita di abilitazione e autorizzazione al pubblico esercizio del per la Funivia del Gran Sasso, a partire dal 1° maggio, per effetto delle prescrizioni imposte da Ansfisa,

Ci siamo occupati spesso della disastrosa condizione della partecipata comunale che troppo spesso ha richiesto sacrifici ai suoi dipendenti, ritardi negli stipendi, situazioni contributive confuse, mancato ricambio delle figure necessarie al funzionamento della complessa struttura ecc. Ora però siamo alla resa dei conti. Ieri nella Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Comunale siamo stati auditi ed abbiamo rappresentato le nostre gravi preoccupazioni. Ci saremmo aspettati di ricevere notizie, di avere contezza di atti e di strategie ed invece l’unica strategia rivelata è l’attesa. Si attende e si spera in un ribaltamento del giudizio emesso dall’organo tecnico del ministero attraverso il pronunciamento del Tar, attendendo una eventuale sospensiva dei provvedimenti impugnati. Nessun piano, nessuna ricerca delle risorse necessarie per rispondere agli adempimenti imposti, nessuna tempistica, insomma nessuna altra strategia se non l’attesa. La scommessa ci pare esagerata ed anche disperata, prudenza consiglierebbe attivismo, progettazione adeguata e programmazione certa e condivisa. Questa condizione, ne siamo certi, ovviamente con il piacere di essere smentiti, non farà altro che produrre altra disperazione, altra povertà, altra precarietà.

Ma alle posizioni delle opposizioni e del sindacato si è contrapposta con fermezza la maggioranza, negando l’interpretazione secondo la quale il destino apparirebbe già segnato a causa della complicità dell’amministrazione. È il Consigliere Luigi Faccia, referente del Sindaco in materia di politiche della montagna, a smentire quanto sostenuto dalle opposizioni dichiarando ai nostri microfoni che, a dispetto di quanto affermino le opposizioni, la maggioranza si sta muovendo al fine di reperire fondi per i lavori necessari all’impianto e per eventuali investimenti.

Ci stiamo muovendo come maggioranza” ha dichiarato Faccia ” non possiamo fermarci visti i milioni per il collegamento tra la Fossa di Paganica e la Scindarella così come per il parcheggio di Campo Imperatore. Non è affatto vero che si sta fermi in attesa di una sospensiva di un provvedimento che resta illogico e irrazionale“.

Queste le posizioni dei due schieramenti, nel frattempo segniamo sul calendario la data del 27 marzo in attesa del pronunciamento del Tribunale amministrativo.