27 Marzo 2024 - 13:42:21
di Martina Colabianchi
Manca sempre meno all’attesissimo Giro d’Abruzzo, l’evento che, dal 9 al 12 aprile, anticiperà l’imminente Giro d’Italia 2024 con un piccola corsa tra le più suggestive tappe della nostra regione.
L’iniziativa sportiva, che torna in Abruzzo dopo ben diciassette anni a rafforzare il legame tra la Regione appenninica e le due ruote, ma anche tra Regione Abruzzo e RCS Sport, è stata presentata questa mattina nella cornice di Palazzo Silone a L’Aquila, sede della Regione Abruzzo.
Presenti il presidente della giunta regionale Marco Marsilio, il direttore del giro d’Italia Mauro Vegni e l’amministratore delegato di RCS sport Paolo Bellino.
“Il rapporto tra l’Abruzzo e le due ruote non è mai stato debole – dichiara Mauro Vegni alla stampa -. Quest’anno ci sono più eventi, abbiamo la possibilità di venire nel territorio abruzzese più volte con il Giro d’Italia, poi con la Tirreno-Adriatica, avremo il Giro delle Donne. Oggi siamo a presentare il Giro d’Abruzzo: la vera chicca per quanto riguarda questo territorio, ma il rapporto con l’Abruzzo è un rapporto che viene da lontano e molto probabilmente proseguirà nel futuro in maniera ancora più accattivante“.
“Aver deciso di prevedere la partenza del Giro d’Italia dall’Abruzzo ha un suo motivo che è dettato dalle enormi presenze turistiche che si sono riscontrate già da quest’anno non solo sulla parte marina, i famosi Trabocchi, ma sicuramente anche sulla parte più montana con i parchi e tutto quello che la stessa Regione rappresenta. Credo, quindi, che questo sia un territorio vocato per il ciclismo”.
Il Giro d’Abruzzo partirà da Vasto il 9 aprile e, dopo aver attraversato alcuni luoghi simbolo della Regione, il 12 aprile si arriverà a L’Aquila per la tappa conclusiva. Le tappe, nello specifico, saranno le seguenti:
1 Tappa Vasto – Pescara;
2 Tappa Alanno – Magliano de’ Marsi;
3 Tappa Pratola Peligna – Prati di Tivo;
4 Tappa Montorio al Vomano – L’Aquila.
“La scelta dei percorsi non viene mai fatta a caso – conclude Vegni -. Chiaramente ci sono gli intendimenti che la Regione, attraverso il suo presidente e attraverso i suoi assessori, dettano come linee guida e noi come organizzatori cerchiamo di addivenire a quelle che sono le tematiche rappresentate dalla Regione. In questo caso, come è successo per il Giro d’Italia, la Regione voleva che venissero toccate tutte e quattro le province. Siamo, quindi, andati incontro a questo tipo di esigenza“.