05 Aprile 2024 - 13:45:36
di Martina Colabianchi
I primi giorni di aprile sono le giornate del ricordo per la città dell’Aquila che si appresta a celebrare, a partire da questa notte, il XV anniversario del sisma del 2009.
Una memoria che, gli aquilani lo sanno bene, non può prescindere dal coinvolgimento delle nuove generazioni di cittadini che abitano, studiano e vivono a 360° un centro urbano in piena trasformazione, un centro urbano per cui, per riprendere le parole del primo cittadino Pierluigi Biondi, “ogni anno corrisponde a un secolo“. Il 6 aprile però, e soprattutto, è una giornata dedicata al commosso e sempre doloroso ricordo delle 309 vite umane spezzate per sempre dal terremoto di quindici anni fa.
Proprio per ricordare da dove si viene e per guardare, in prospettiva, a dove si sta andando, l’Associazione Familiari delle Vittime del Terremoto ha incontrato, questa mattina, gli studenti del Convitto Nazionale “D. Cotugno” e dell’I.I.S. “Amedeo D’Aosta”.
LaQtv ha partecipato all’incontro con gli studenti del Cotugno dove, nell’aula magna, la preside Serenella Ottaviano ha deciso di “fare un passo indietro” per far sì che a moderare e coordinare l’evento fossero proprio i ragazzi, che hanno accolto anche l’invito di Federico Vittorini, giovane aquilano che ha perso madre e sorellina a causa del sisma e a capo dell’associazione “309 martiri dell’Aquila“, ad intervenire in assemblea.
“Più che il racconto intimo del dolore e del lutto, poiché questo dopo quindici anni diventa una cosa molto più intima, l’obiettivo di questi incontri è quello di fare memoria, di creare consapevolezza di quello che è successo e vedere anche le opportunità che possono crearsi partendo da un evento estremamente negativo come quello del terremoto, soprattutto per generazioni che lo hanno vissuto a cavallo o che, addirittura, non erano nate“, ci ha spiegato Vittorini.
“Per quanto riguarda L’Aquila del futuro, – ha proseguito – immagino sicuramente una città migliore di quella che è adesso, una città più a misura di studente e di essere umano, con molte più opportunità da dare a chi decide di rimanere e a chi decide di venire e di investire in questa città, di creare un qualcosa di concreto. La speranza c’è, poi sta a noi remare dalla stessa parte per far sì che ciò accada“.
Abbiamo ascoltato anche il rappresentante degli studenti del Convitto Cotugno, che ha sottolineato l’importanza di incontri come quello di oggi:
“Noi ci sentiamo coinvolti e rendiamo il Cotugno partecipe del XV anniversario dall’evento sismico del 2009. Abbiamo accolto ben volentieri la richiesta di Federico Vittorini, un ragazzo che proprio in quel periodo frequentava il Convitto Nazionale Domenico Cotugno. Ci parlerà della sua associazione “309 martiri dell’Aquila” che tende sempre a rimandare la memoria a noi“.
“Per il futuro vedo una città pronta alla rinascita. Uscendo in centro da ragazzo di 19 anni vedo che L’Aquila sta rinascendo piano piano e spero che, in un futuro, riusciremo a vivere tutti meglio in città“, prosegue lo studente che, poi, sottolinea come la primaria esigenza dei giovani aquilani sia la sicurezza, sia fisica che in un senso più generico e legato alle loro vite al di fuori della scuola:
“Deve esserci sicurezza, prima di tutto e soprattutto per quanto riguarda i luoghi in cui studiamo. Poi, punti di ritrovo in cui possiamo stare insieme, divertirci quando usciamo la sera per condividere le nostre emozioni ed esperienze. Soprattutto, ribadisco la sicurezza che, soprattutto il sabato sera, in centro scarseggia“.