Comunicato stampa CGIL L’Aquila su Corso pilota di Italiano per stranieri
15 Aprile 2024 - 09:05:57
Si sono svolti oggi, 13 Aprile 2024, nei locali della CGIL dell’Aquila,
i primi incontri del Corso pilota di Italiano per stranieri e straniere
organizzato da ‘Avanti Popolo! La Scuola del Popolo all’Aquila’,
all’interno del PAI (Punto di Accoglienza ed Inclusione)
Il progetto pilota volto alla prima alfabetizzazione di cittadini e
cittadine straniere, raccoglie l’esigenza di offrire accoglienza a tutti
e tutte coloro che non trovano risposta nei canali istituzionali, anche
essi in difficoltà poiché la richiesta è troppo alta rispetto alle
risorse organiche e alle possibilità di attivare ed erogare nuovi corsi.
Capita sempre più di frequente che cittadini stranieri che si avvicinano
al mondo del lavoro o che richiedono il permesso di soggiorno si trovino
ad avere difficoltà dovute alla non conoscenza della lingua italiana.
Il corso tende a diventare strutturale già dal prossimo autunno e
prevede una serie di attività che, oltre a fornire elementi di lingua
italiana, possano esser utili anche ad elaborare una mappa del
territorio cittadino in modo da poter raggiungere più facilmente i
servizi necessari.
Il corso, al momento, prevede due livelli di alfabetizzazione ed è
affidato ad insegnanti volontarie che negli scorsi mesi si sono formate
auto organizzandosi.
La presentazione e, quindi, l’apertura del primo PAI, Punto di
Accoglienza e di Inclusione, nella provincia dell’Aquila è avvenuta il 6
Aprile 2024, presso l’auditorium della CGIL.
Il PAI si situa all’interno delle attività di ‘Avanti Popolo! La Scuola
del Popolo all’Aquila’ ed intende essere un punto di attivazione e di
fermento culturale.
Il PAI dell’Aquila nasce con l’idea di mettere in rete e quindi
condividere un insieme di buone pratiche di accoglienza e di
facilitazione dell’esercizio della cittadinanza per tutti e tutte coloro
che si rivolgono alla nostra sede in cerca di strumenti per orientarsi
in un panorama cittadino che istituzionalmente non facilita le fasce di
popolazione più svantaggiate.
La scelta di lanciare il PAI proprio il 6 Aprile 2024 non è stata
chiaramente casuale. Il 6 Aprile 2024 ha segnato i quindici anni dal
terremoto del 2009 che ha trasformato la vita di ognuno ed ognuna di noi
ed ha determinato una serie di vertenze sociali che non hanno trovato e
non trovano soluzione e che, ignorate dalle istituzioni, spesso
diventano emergenza, come dimostrano anche recenti fatti di cronaca. La
mancanza di ricostruzione sociale, la mancanza di politiche di
accoglienza per i cittadini e le cittadine straniere, anche minori, la
mancanza di spazi aggregativi e culturali non accademici, la mancata
volontà di pensare ad una ricostruzione inclusiva per i cittadini e le
cittadine disabili che continuano ad essere offesi/e dalle barriere
architettoniche e culturali fanno della nostra città un luogo dove
vivere è diventato sempre più difficile e dove alla propaganda non
corrisponde un’adeguata qualità della vita.
La priorità di una città da ricostruire doveva essere la ricostruzione
del senso di comunità che è venuto meno dopo una prima stagione,
nell’immediato post sisma, caratterizzata dal trovarsi tutti e tutte
nello stesso dramma. In questi anni, è mancata una vera analisi dei
bisogni che avrebbe potuto permettere un maggiore coinvolgimento della
popolazione nelle scelte che riguardano la vita di ognuno e che
coincidono fortemente con l’idea di città e di territorio che si vuole
ricostruire.
Ad esempio, la scelta di non ricollocare le scuole pubbliche, per inciso
non ancora ricostruite, in centro storico, parallelamente a quella di
spostare lo studentato in periferia, rientra pienamente in un’idea di
centro non inclusivo, ad uso di pochi e privo di quella vitalità che
scolari e studenti universitari conferiscono ai luoghi che vivono ed
attraversano. Un centro storico dal quale le emergenze sociali vengono
ignorate o allontanate, ma mai governate. Allontanarle, però, significa
spostarle altrove, in quelle periferie malservite e lontane dal centro
storico. Tutto ciò aumenta nei cittadini e nelle cittadine la sensazione
di non essere tutelati/e e di non essere rappresentati; pone ombre su
alcune fasce di popolazione che vengono stigmatizzate e, soprattutto,
aumenta le disuguaglianze tra abitanti dello stesso territorio.
La CGIL, nelle sue differenti espressioni, rappresentate dalle tante
categorie che la compongono e dalla rete dei servizi, ha più volte
denunciato tutti i fenomeni di povertà, di svantaggio sociale, di
fragilità economica con i quali viene quotidianamente a contatto
attraverso le persone che sempre più numerose si rivolgono alle nostre
sedi.
Con il PAI al cui interno, oltre al corso di alfabetizzazione per
cittadini e cittadine straniere in collaborazione con l’ARCI, trovano
luogo lo sportello legale per l’immigrazione, lo sportello per i diritti
della disabilità, lo sportello per l’orientamento al lavoro, la CGIL
dell’Aquila vuole porsi come interlocutrice di tutte le realtà che per
fortuna esistono e agiscono sul nostro territorio cittadino. Realtà con
le quali si condivide la necessità di trovare un linguaggio comune per
un’ancora possibile ricostruzione dal basso di una città che, dopo 15
anni, ha assunto sempre più l’aspetto di un luogo senza prospettive.
Crediamo fermamente nella possibilità che la rete di realtà virtuose che
cercano soluzioni inclusive possa restituire all’Aquila la serenità, la
sicurezza e la capacità di includere ed accogliere tutti e tutte.
i primi incontri del Corso pilota di Italiano per stranieri e straniere
organizzato da ‘Avanti Popolo! La Scuola del Popolo all’Aquila’,
all’interno del PAI (Punto di Accoglienza ed Inclusione)
Il progetto pilota volto alla prima alfabetizzazione di cittadini e
cittadine straniere, raccoglie l’esigenza di offrire accoglienza a tutti
e tutte coloro che non trovano risposta nei canali istituzionali, anche
essi in difficoltà poiché la richiesta è troppo alta rispetto alle
risorse organiche e alle possibilità di attivare ed erogare nuovi corsi.
Capita sempre più di frequente che cittadini stranieri che si avvicinano
al mondo del lavoro o che richiedono il permesso di soggiorno si trovino
ad avere difficoltà dovute alla non conoscenza della lingua italiana.
Il corso tende a diventare strutturale già dal prossimo autunno e
prevede una serie di attività che, oltre a fornire elementi di lingua
italiana, possano esser utili anche ad elaborare una mappa del
territorio cittadino in modo da poter raggiungere più facilmente i
servizi necessari.
Il corso, al momento, prevede due livelli di alfabetizzazione ed è
affidato ad insegnanti volontarie che negli scorsi mesi si sono formate
auto organizzandosi.
La presentazione e, quindi, l’apertura del primo PAI, Punto di
Accoglienza e di Inclusione, nella provincia dell’Aquila è avvenuta il 6
Aprile 2024, presso l’auditorium della CGIL.
Il PAI si situa all’interno delle attività di ‘Avanti Popolo! La Scuola
del Popolo all’Aquila’ ed intende essere un punto di attivazione e di
fermento culturale.
Il PAI dell’Aquila nasce con l’idea di mettere in rete e quindi
condividere un insieme di buone pratiche di accoglienza e di
facilitazione dell’esercizio della cittadinanza per tutti e tutte coloro
che si rivolgono alla nostra sede in cerca di strumenti per orientarsi
in un panorama cittadino che istituzionalmente non facilita le fasce di
popolazione più svantaggiate.
La scelta di lanciare il PAI proprio il 6 Aprile 2024 non è stata
chiaramente casuale. Il 6 Aprile 2024 ha segnato i quindici anni dal
terremoto del 2009 che ha trasformato la vita di ognuno ed ognuna di noi
ed ha determinato una serie di vertenze sociali che non hanno trovato e
non trovano soluzione e che, ignorate dalle istituzioni, spesso
diventano emergenza, come dimostrano anche recenti fatti di cronaca. La
mancanza di ricostruzione sociale, la mancanza di politiche di
accoglienza per i cittadini e le cittadine straniere, anche minori, la
mancanza di spazi aggregativi e culturali non accademici, la mancata
volontà di pensare ad una ricostruzione inclusiva per i cittadini e le
cittadine disabili che continuano ad essere offesi/e dalle barriere
architettoniche e culturali fanno della nostra città un luogo dove
vivere è diventato sempre più difficile e dove alla propaganda non
corrisponde un’adeguata qualità della vita.
La priorità di una città da ricostruire doveva essere la ricostruzione
del senso di comunità che è venuto meno dopo una prima stagione,
nell’immediato post sisma, caratterizzata dal trovarsi tutti e tutte
nello stesso dramma. In questi anni, è mancata una vera analisi dei
bisogni che avrebbe potuto permettere un maggiore coinvolgimento della
popolazione nelle scelte che riguardano la vita di ognuno e che
coincidono fortemente con l’idea di città e di territorio che si vuole
ricostruire.
Ad esempio, la scelta di non ricollocare le scuole pubbliche, per inciso
non ancora ricostruite, in centro storico, parallelamente a quella di
spostare lo studentato in periferia, rientra pienamente in un’idea di
centro non inclusivo, ad uso di pochi e privo di quella vitalità che
scolari e studenti universitari conferiscono ai luoghi che vivono ed
attraversano. Un centro storico dal quale le emergenze sociali vengono
ignorate o allontanate, ma mai governate. Allontanarle, però, significa
spostarle altrove, in quelle periferie malservite e lontane dal centro
storico. Tutto ciò aumenta nei cittadini e nelle cittadine la sensazione
di non essere tutelati/e e di non essere rappresentati; pone ombre su
alcune fasce di popolazione che vengono stigmatizzate e, soprattutto,
aumenta le disuguaglianze tra abitanti dello stesso territorio.
La CGIL, nelle sue differenti espressioni, rappresentate dalle tante
categorie che la compongono e dalla rete dei servizi, ha più volte
denunciato tutti i fenomeni di povertà, di svantaggio sociale, di
fragilità economica con i quali viene quotidianamente a contatto
attraverso le persone che sempre più numerose si rivolgono alle nostre
sedi.
Con il PAI al cui interno, oltre al corso di alfabetizzazione per
cittadini e cittadine straniere in collaborazione con l’ARCI, trovano
luogo lo sportello legale per l’immigrazione, lo sportello per i diritti
della disabilità, lo sportello per l’orientamento al lavoro, la CGIL
dell’Aquila vuole porsi come interlocutrice di tutte le realtà che per
fortuna esistono e agiscono sul nostro territorio cittadino. Realtà con
le quali si condivide la necessità di trovare un linguaggio comune per
un’ancora possibile ricostruzione dal basso di una città che, dopo 15
anni, ha assunto sempre più l’aspetto di un luogo senza prospettive.
Crediamo fermamente nella possibilità che la rete di realtà virtuose che
cercano soluzioni inclusive possa restituire all’Aquila la serenità, la
sicurezza e la capacità di includere ed accogliere tutti e tutte.
L’Aquila 13 Aprile 2024
Francesco Marrelli
Segretario Generale CGIL L’Aquila
Miriam Anna Del Biondo
referente Avanti Popolo! La Scuola del Popolo all’Aquila