15 Maggio 2024 - 17:40:03

di Martina Colabianchi

A breve l’Italia potrà dotarsi di una legge in materia di ricostruzione post calamità che prevede un corpus di norme che dovrebbero garantire maggiore programmazione, omogeneità ed efficacia degli interventi.

Ad esporlo è stato il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci a margine del convegno “Calamità, nuovi percorsi per la ricostruzione” svoltosi a Roma.

Si tratta di una “pietra miliare“, secondo il Commissario straordinario al Sisma 2016 Guido Castelli, che rappresenta un grande passo in avanti rispetto ad “alcuni aspetti fondamentali come il modello unico, o l’individuazione dei due grandi momenti stato emergenza e stato di ricostruzione: è un passo in avanti decisivo per il nostro Paese. Mi fa piacere che una parte dell’esperienza del sisma 2016 abbia alimentato le proposte ordinamentali sviluppate nel testo, a partire dalla governance multilivello che, quantomeno per calamità che abbiano estensione macroregionale, ha rappresentato una soluzione efficace che ci ha consentito poi di compiere un cambio di passo nella ricostruzione”.

Al convegno, organizzato dalla Protezione Civile, si sono succeduti gli interventi di tutti i commissari che hanno parlato della ricostruzione come occasione di rilancio, innovazione e prevenzione.

Anche la ricostruzione dell’Aquila è stata protagonista nel racconto di Mario Fiorentino, Coordinatore della Struttura di missione per il sisma che, come gli altri intervenuti, ha portato la propria esperienza:

La ricostruzione dell’Aquila, seppure con la sua complessità e i tanti ritardi, ha avuto un esito soddisfacente considerata l’entità del danno, l’estensione e la complessità del tessuto edilizio colpito“.

Nel corso degli altri interventi, tra le altre cose, si è sottolineata la mancanza di figure tecniche, fattore che rallenterebbe i processi di ricostruzione, l’importanza di pensare al dopo già in fase emergenziale e come una ricostruzione ben fatta, nei tempi e nei modi giusti, possa fare la differenza.

Il convegno è stata anche occasione, per i presenti, di porre all’attenzione delle istituzioni alcune questioni riguardanti il tema in discussione.

Rispetto al disegno di legge attualmente all’esame della Camera vorrei sottoporre alcuni temi sui quali
auspico che il dibattito parlamentare possa compiere ulteriori approfondimenti
– ha rilevato, poi, Castelli -. Il primo riguarda il ruolo dei comuni nella ricostruzione: ritengo possa essere utile che vi sia un organo intermedio tra livello centrale e comunale, che coordini, coadiuvi e sostenga gli enti locali negli interventi. Gli uffici speciali per la ricostruzione, ad esempio, sono stati un’esperienza particolarmente positiva nell’ambito sisma 2016“.

Altro aspetto riguarda lo stato di emergenza e di ricostruzione, due momenti che attraverso questa nuova legge sono stati giustamente separati. In alcune specifiche occasioni però potrebbero non essere divisi nettamente e considerati come consecutivi. Alcune sovrapposizioni funzionali infatti sono possibili, come nel caso della ricostruzione per danni lievi mentre è ancora in corso la fase emergenziale. Altro punto che sottopongo è quello della rilevazione iniziale de danno, che rappresenta un momento decisivo di tutto il processo verso la ricostruzione. Dunque, potrebbe essere utile arricchire il set degli strumenti di rilevazione del danno e delle quantificazioni economiche, così da definire un quadro più dettagliato fin dall’inizio. Passo alla questione delle difformità urbanistiche“, ha concluso Castelli.