26 Giugno 2023 - 18:39:42

di Martina Colabianchi

“Il Dopo di noi a L’Aquila non si è mai voluto seriamente programmare, ma neanche velocizzare almeno nei progetti già decisi e avviati dalla precedente amministrazione“, così si esprime in una nota il consigliere comunale Paolo Romano, L’Aquila Nuova, in merito alle politiche sociali legate alla disabilità.

“Il progetto di via Antinori che gode da anni di 1.700.000 euro e poteva essere immediatamente sbloccato, continua a essere consapevolmente ritardato. Sembra che i condomini dell’edificio limitrofo non sarebbero convinti della bontà del progetto, ma anche che ci siano problematiche di demolizione di quell’edificio relativo alla ricostruzione privata“.

Se l’amministrazione volesse, basterebbe organizzare un’assemblea straordinaria del condomino in questione – nel quale il Comune ha la maggioranza data dalle abitazioni equivalenti – e una riunione sinergica tra settori della ricostruzione pubblica, privata e patrimonio per programmare in tempi rapidissimi la demolizione e la cantierizzazione dell’opera“.

“Basta nascondersi dietro un dito! Il Dopo di noi fino a oggi è stato un fallimento anche dal punto di vista degli appartamenti di via Filomusi Guelfi: troppi gli annunci fatti: ad oggi quegli alloggi sono ancora drammaticamente vuoti. La manifestazione d’interesse che avrebbe dovuto certificare la Start up di questo progetto si è svolta nel 2021 e non solo non è stata mai utilizzata ma addirittura è stato annunciato, dopo due anni, che bisognerà farne un’altra. Per di più la criticità principale è che la Giunta continua a lavorare esclusivamente a un Dopo di noi a bassa intensità socio – assistenziale e non a quello a forte integrazione sanitaria: sia gli appuntamenti di via Filomusi Guelfi che quelli di via Antinori rispondono a un target di bassa intensità, come se ci si volesse tappare occhi e orecchie sulle disabilità gravi e gravissime che esistono; eppure esiste un protocollo d’intesa tra ASL e Comune firmato nel 2018 che destinava gli appartamenti di via Filomusi Guelfi alle disabilità gravissime. Per non parlare dei contributi ordinari per il Dopo di Noi, altra misura messa a disposizione dalla legge 112/2016, che sono fermi inesorabilmente al 2019″.

Cosa dirà l’amministrazione – continua Romano – a quelle famiglie che chiedono quotidianamente il servizio dell’alta intensità, con la disperazione propria del genitore che sa che prima o poi dovrà lasciare solo un figlio con disabilità gravissima?“.

Per quanto concerne un altro dirimente capitolo, la cura dell’Alzheimer, il consigliere afferma che “è in dirittura d’arrivo il progetto del Centro Alzheimer all’Ex Onpi su cui ho lavorato tantissimo dai banchi dell’opposizione. Un progetto innovativo per il nostro territorio che oggi deve avviare un programma di gestione e di Start up che, come il Dopo di Noi, stenta ancora a vedere la luce. L’Alzheimer è un discorso sociosanitario, pertanto va coinvolta la ASL e creato un iter amministrativo da seguire. I numeri in aumento sulla malattia impongono anche sul nostro territorio un approccio più pragmatico e celere che l’amministrazione deve necessariamente cogliere“.

È la situazione degli assegni di cura, però, la “più grave in assoluto. L’assegno di cura non è una semplice misura di vicinanza al cittadino ma è sostanziale e guarda agli investimenti familiari per strumentazioni e servizi legati alla disabilità e a supporto del caregiver familiare“.

Nel rispetto di tutti e delle norme in particolare – prosegue – sono dell’idea che ancora possiamo giocare una partita da protagonisti e lo dobbiamo fare come Consiglio comunale. Procedere in anticipazione attraverso le risorse trasferite del 2021 dalla Regione Abruzzo e con ulteriori residui delle azioni non utilizzate negli ultimi anni nelle casse del Comune“.

Sulla disabilità gravissima la risposta può così essere immediata, mentre sulla disabilità grave dove la domanda è stata più consistente si dovrà trovare apposita graduatoria attraverso l’ISEE. Su tutto incombe il problema della carenza dei dipendenti in servizio al Settore Sociale che sta paralizzando il Settore delle Politiche sociali, ma anche creando un alibi alla politica. Sono 6 anni che dal Settore arriva questo grido d’allarme, sono 6 anni che dai banchi dell’opposizione diciamo che le politiche sociali condotte in questo modo non stanno dando risultati, sono 6 anni che l’amministrazione continua a riproporre, nel fabbisogno del personale, l’assunzione di personale dedicato: nel 2022 erano state previste 6 assistenti sociali che ancora non vengono assunti: sono figure che devono essere affiancate da amministrativi che producano atti consequenziali. Ad oggi le politiche sociali gravitano su 3 funzionarie amministrative a cui viene chiesto la realizzazione di una intera programmazione come quella del Piano sociale d’ambito comunale“.

Gli uffici che ringrazio per il lavoro che ogni giorno portano avanti – sono stremati e sfiduciati.Eppure persino il piano sociale destina risorse e possibili assunzioni grazie ad una legge del 2021: per l’Abruzzo si tratta di 13 unità nella prima annualità del piano (2022) e 50 unità nella seconda e terza annualità di cui nessuno parla e su cui andrebbero fatte precise riflessioni. Al pari delle risorse governative del 2021 che avrebbero dovuto stabilizzare le assistenti sociali del Comune dell’Aquila – conclude – che purtroppo avendo un contratto interinale non potranno beneficiare della misura“.