27 Maggio 2024 - 11:49:25
di Redazione
Nuovo progetto di respiro internazionale per I Solisti Aquilani. L’orchestra, con la direzione artistica di Maurizio Cocciolito, ha dato corpo all’immaginazione del compositore Francesco Antonioni che, sul podio, si è alternato con il leggendario pianista e direttore d’orchestra Vladimir Ashkenazy.
Il risultato è un cd di altissimo livello, intitolato My Rivier – Music for strings (edizioni Brilliant Classics), a cui hanno contribuito il clarinettista Dimitri Ashkenazy, figlio di Vladimir, e la violista Ada Meinich.
Il disco comprende due brani per orchestra d’archi, Ballata e Sull’ombra, insieme al concerto per clarinetto e viola, Lights, after the thaw.
Presentata per la prima volta nel 2009, Ballata è nata da una commissione del Birmingham Contemporary Music Group, diretta da George Benjamin, e trae la sua ispirazione iniziale da una ninna nanna anonima e da una ballata del compositore del quattordicesimo secolo Francesco Landini.
Non meno illustri sono le origini del brano Sull’ombra. Yuri Bashmet ha diretto i Solisti di Mosca nella prima assoluta del 2014. Antonioni lo ha scritto con versi di John Donne, che gli ricordavano la poesia di Eugenio Montale. Le ombre qui sono davvero oscure, anche se sempre illuminate dall’immaginazione e dall’armonia che guida l’ascoltatore, proprio come Lights, after the thaw fa emergere il carattere intrinsecamente canoro di entrambi gli strumenti solisti, alla ricerca di un punto di riferimento in un pervasivo malinconia.
Nato nel 1971, Francesco Antonioni ha studiato a Roma con Azio Corghi e poi a Londra con Julian Anderson e George Benjamin: un formidabile pedigree di insegnanti che testimonia la forza sia della sua tecnica che della sua voce creativa, divenuta nota a livello internazionale nel 2001 con una composizione scritta per la Biennale di Venezia. Da allora, Antonioni ha continuato ad assemblare un nutrito catalogo di opere meticolosamente realizzate sia per il palcoscenico sia per le sale da concerto.
Francesco Antonioni è un compositore italiano le cui opere orchestrali hanno raccolto il plauso della critica e affascinato il pubblico di tutto il mondo. Conosciuto per il suo approccio innovativo alla composizione e la sua capacità di fondere elementi tradizionali e contemporanei, Antonioni si è affermato come una figura di spicco. Le composizioni orchestrali sono caratterizzate dalla loro profondità emotiva e dalla loro intricata maestria, esplorando una vasta gamma di temi, da pezzi introspettivi e contemplativi a composizioni energiche ed esuberanti. Spesso incorporano elementi di minimalismo, fondendo ripetizione e variazione per creare paesaggi sonori ipnotici e in evoluzione. Questo approccio unico alla composizione lo distingue dai suoi contemporanei e contribuisce al fascino universale della sua musica.