31 Maggio 2024 - 10:43:03
di Redazione
Dalla piazza intesa come spazio pubblico per antonomasia, a quello privato e più intimo, in cui la dimensione individuale dell’essere umano riesce mostrarsi in tutta la sua forza: questa la direttrice tematica lungo la quale l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia dell’Aquila ha progettato la seconda edizione del premio fotografico “Architettura e Fotografia – I Luoghi dell’abitare“, in programma dal 31 maggio fino al 1 giugno a L’Aquila. Il concorso, curato dalla Commissione Cultura dell’Ordine in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti L’Aquila, sarà, come l’anno passato, parte dell’edizione 2024 di Open! Studi aperti in tutta Italia, iniziativa di rilievo nazionale il cui scopo è quello di unire idealmente i tanti studi italiani in un’unica, grande manifestazione diffusa sull’intero territorio nazionale, durante la quale aprire le proprie porte al pubblico.
“Questo concorso fotografico – ha dichiarato Sara Liberatore, Presidente dell’Ordine – rappresenta per noi un momento davvero importante e significativo, anche perché é uno strumento formidabile attraverso il quale stimolare una riflessione profonda sui grandi temi di oggi che riguardano l’Architettura. Non a caso quest’anno abbiamo voluto incentrare il confronto proprio sul concetto dell’abitare: un atto sociale, complesso, che lentamente sta evolvendo nelle sue forme più sicure, funzionali e sostenibili. Anche per questa seconda edizione”, ha concluso Liberatore – voglio ringraziare l’Accademia delle Belle Arti L’Aquila per la sua preziosa collaborazione.
Così, dopo aver raccontato “La piazza come luogo urbano” – focus attorno al quale è stata costruita l’edizione dello scorso anno – questa volta gli obiettivi dei partecipanti dovranno indagare uno spazio assai più intimo e, per certi versi, ancora più complesso. Quello, cioè, delle abitazioni private: luoghi in cui viviamo quotidianamente e che quotidianamente attraversiamo e trasformiamo, ambienti capaci di configurarsi come massima espressione della nostra individualità, ma anche gravidi di infiniti significati sociali e culturali, a volte evidenti e a volte nascosti.
“Teniamo molto a questo concorso e stiamo lavorando affinché diventi un appuntamento fisso nei prossimi anni, consolidando la proficua collaborazione con l’Accademia – ha spiegato il referente della Commissione Cultura Lorenzo Nardis – ‘Architettura e fotografia’ intende esplorare il perfetto binomio tra queste due espressioni artistiche, attraverso gli elementi che più le accomunano, le relazioni tra lo spazio pubblico e privato e quelle tra il costruito e i suoi abitanti, la luce, i contrasti, le geometrie e i colori“.
Al termine della prima fase di valutazione, una giuria specializzata selezionerà le migliori opere in concorso (compresa quella vincitrice), le quali saranno poi esposte all’interno di una mostra collettiva (il bando sarà pubblicato nei prossimi giorni con tutte le specifiche e le tempistiche per la partecipazione).