07 Giugno 2024 - 09:41:33

di Redazione

“Vivere nel cuore della natura significa anche convivere con la possibilità di incontrare l’orso: l’animale protetto è uno dei simboli d’Abruzzo, eppure ancora pochi ne conoscono le caratteristiche”.

Lo scrive in una nota il Parco Sirente Velino che, dopo gli avvistamenti nella Valle dell’Aterno e in Valle Subequana, il Parco Sirente Velino ha promosso un incontro con i cittadini, “Le regole per l’obiettivo convivenza”. 

All’incontro hanno preso parte molti cittadini dei comuni della medio bassa Valle dell’Aterno, che preoccupati per la presenza dell’orso nei centri abitati, si sono riuniti in un comitato spontaneo chiedendo a enti e organi preposti l’allontanamento dell’orso.

Un incontro in cui si è resa evidente la contrapposizione tra Parco e cittadini che hanno chiesto, invece, e propongono di allargare l’ex oasi del capriolo di Fontecchio, ormai in disuso e pensano a una consultazione referendaria tra le popolazioni della valle Subequana.

Diversi avvistamenti dell’orso nella Valle dell’Aterno e nel territorio della Valle Subequana. Due o tre esemplari di orsi bruni marsicani, una specie la cui presenza è storicamente documentata nel Parco Sirente Velino. Ieri, mercoledì 5 giugno, nella sala polifunzionale di Corbellino di Fagnano Alto l’incontro pubblico per conoscere l’orso e per illustrare le norme di una sana coesistenza. Hanno preso la parola Francesco D’Amore, nella duplice veste di presidente del Parco regionale e sindaco di Fagnano Alto, il colonnello Nicolò Giordano, Comandante del Dipartimento Carabinieri Forestali, Paola Morini, responsabile dell’Ufficio Scientifico del Parco regionale Sirente Velino, e Serena Frau dell’Associazione Salviamo l’Orso. Presenti all’incontro anche il presidente della Comunità del Parco, Mario Cercarelli, e i sindaci: Luigi Fasciani (Molina Aterno), Fabio Camilli (Acciano) e Stefania Mariani (Tione degli Abruzzi).

“Quando viene segnalato l’avvistamento di un orso l’Ente Parco si aziona immediatamente, andando a verificare le segnalazioni. Inoltre, in presenza di un danno per un cittadino andiamo ad elargire il risarcimento previsto. L’orso è una specie protetta e monitorata: proprio il monitoraggio ci ha permesso, in questi anni, di verificare che i pochi esemplari presenti nel nostro territorio percorrono ogni ano le stesse zone. Dato che ci ha permesso, tra le altre cose, di fornire le recinzioni elettrificate nelle aree in cui si concentrano gli spostamenti degli animali”. 

“Il Parco Sirente Velino, in questi anni, ha proceduto a mettere a punto una serie di Piani, documentazioni fondamentali per l’attività e la programmazione di cui l’Ente era carente. Tra questi piani c’è anche il monitoraggio della fauna selvatica. Tuttavia – conclude D’Amore – sull’orso il discorso è diverso. Stiamo parlando di una specie protetta, che abbiamo il dovere di tutelare imparando a gestirne la presenza. Conoscere l’orso e conoscere utili consigli per evitare che si avvicini è il primo passo per raggiungere l’unica meta possibile, cioè quella della convivenza, in cui ognuno è chiamato a fare la sua parte”. 

Nel suo intervento, il Colonnello Giordano ha sottolineato: “È importante far capire caratteristiche e comportamenti di un animale che spesso viene percepito dalla popolazione come pericoloso, ma che ha – per sua stessa natura – un atteggiamento schivo. Ci sono, naturalmente, una serie di accorgimenti che possono essere seguiti per cercare di evitare che l’orso arrivi nei centri abitati: avvicinamenti che avvengono se ci sono fonti trofiche semplici da raggiungere. I Carabinieri Forestali seguono attività di monitoraggio degli esemplari e sono impegnati nel far conoscere le caratteristiche della specie. Si preoccupano, inoltre, in casi specifici e ben documentati, di attività di dissuasione dell’animale secondo protocolli specifici definiti dal Ministero dell’Ambiente”.

Paola Morini, dell’Ufficio scientifico Parco Sirente Velino, evidenzia: “L’orso che frequenta questo territorio è sicuramente l’orso bruno marsicano, una popolazione endemica dell’Italia centrale, sottospecie con caratteristiche uniche rispetto all’orso alpino: tra queste il muso più corto e schiacciato e un atteggiamento più mansueto. Va sempre ricordato che si tratta di una specie a priorità di conservazione. La presenza dell’orso nel nostro territorio è stabile: infatti, ogni anno sono stati trovati segni della sua presenza. Dal 2020 il monitoraggio viene svolto attraverso un programma interregionale che permette di individuare geneticamente i singoli esemplari. I risultati di queste attività ci restituiscono un quadro definito degli spostamenti degli animali: gli orsi si muovono su aree ampissime. Pensate che ci sono esemplari che dal Parco Nazionale d’Abruzzo raggiungono il perimetro del Parco Sirente Velino, fino a toccare le aree più a nord dell’Areale appenninico, addirittura raggiungendo i Monti Sibillini”. 

LE REGOLE UTILI

Serena Frau, dell’associazione Salviamo l’orso, ha fornito, nel corso dell’incontro una serie di indicazioni necessarie da seguire per evitare che l’animale si avvicini ai centri e alle singole abitazioni. Oltre ad illustrare le regole da seguire in caso di incontro con l’orso. 

“Prima di tutto evitiamo di attirare l’orso all’interno del paese, mettendo in sicurezza tutto ciò che può costituire una fonte alimentare per l’animale: dai pollai agli apiari, dagli orti alle stalle, installando delle recinzioni elettrificate. Facciamo attenzione poi a frutta e rifiuti. Noi, come associazione, forniamo dei cassonetti a prova di orso: vale a dire contenitori che l’animale non può aprire. Se abbiamo alberi da frutta in giardino, naturalmente, è importante raccogliere la frutta subito, per evitare che l’orso si avvicini”. 

“Nel caso in cui si incontrasse un orso si raccomanda di mantenere la calma, indietreggiare lentamente e non chiudere mai le vie di fuga all’animale. Nel caso, invece, in cui si incontri l’orso in macchina bisogna rallentare e non inseguire l’animale. Abbassare gli abbaglianti o i fari e attendere che l’animale si allontani”.