11 Giugno 2024 - 16:51:58

di Martina Colabianchi

L’ondata di proteste studentesche a sostegno della resistenza palestinese a Gaza è arrivata anche all’Aquila, dove da qualche giorno una rete di studenti e cittadini si è accampata davanti al Dipartimento di Scienze Umane. Protesta condensatasi in una mano rossa, simbolo del sangue versato dalle tante vittime civili, dipinta sulla targa del Rettorato dell’Università dell’Aquila.

Il Rettore Edoardo Alesse, infatti, secondo i manifestanti, “si rende complice del genocidio non prendendo posizione contro l’aggressione militare israeliana sulla popolazione palestinese“.

L’università in quanto tale – si legge in una nota del movimento spontaneo – non può essere neutrale rispetto a ciò che accade, perché un luogo di formazione e di cultura, che aggrega e unisce individui diversi per religione, orientamento sessuale, identità di genere, provenienza geografica, lingua, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, non può esimersi dal discutere in maniera collettiva dei temi politico-sociali che interessano il mondo intero“.

E il Rettore – incalzano i manifestanti – non si nasconda dietro la pretesa di apoliticità per evitare il dibattito: sappiamo che due anni fa non ha esitato a parteggiare per l’Ucraina, allora come studenti e cittadini ci chiediamo quale sia il motivo dietro questi doppi standard. È complice perché permette all’università dell’Aquila di avere rapporti con l’azienda Leonardo che produce le stesse armi usate
dall’esercito israeliano nel genocidio palestinese. È complice perché permette all’Università di continuare a intrattenere rapporti con il sistema accademico Israeliano, braccio forte dell’apparato di occupazione coloniale
“.

È complice – prosegue la nota – perché permette all’università di collaborare con aziende che hanno sede ubicata nei territori occupati illegalmente da Israele“.

Agli studenti e ai cittadini ha risposto, oggi, proprio Alesse:

“È falso affermare che l’Università dell’Aquila non abbia preso posizione rispetto a quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e in Medio Oriente. La posizione di UnivAQ è quella espressa più volte dalla CRUI, la Conferenza dei rettori delle università italiane, e ribadita lo scorso 23 maggio. In quell’occasione, in seguito a un confronto avuto, nell’assemblea mensile, con Alessia Conti, Presidente del Consiglio nazionale studentesco, la Conferenza, tramite la sua presidente, professoressa Giovanna Iannantuoni, ha sottolineato “come l’intero sistema universitario sia unito nella richiesta, ormai pervenuta da più parti, di un’immediata cessazione delle ostilità e del rilascio degli ostaggi sequestrati nel corso del disumano attacco del 7 ottobre. Il massacro di civili che da quella data è stato perpetrato nella Striscia di Gaza e la contemporanea distruzione di tutte le infrastrutture, non ultime le università, hanno ormai superato ogni limite accettabile. In questo senso, insieme al Presidente Mattarella, le università ribadiscono come sia urgente “porre fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri e conduca finalmente a una pace stabile”. Rimando al link https://www.crui.it/archivio-notizie/cessate-il-fuoco.html per leggere il comunicato stampa integrale”.

Quanto ai rapporti, a cui si fa riferimento nel comunicato degli studenti, che l’Università dell’Aquila intrattiene con le università e le aziende israeliane, – prosegue Alesse – si ribadisce quanto già contenuto in un ordine del giorno approvato dal nostro Senato Accademico nella seduta del 22 aprile 2024 e cioè che l’Università dell’Aquila non intende rinunciare a progetti e programmi di ricerca in collaborazione con lo Stato di Israele perché sono all’insegna del rispetto della ricerca scientifica che garantisce progresso e avanzamenti in vari campi del sapere umano. In quella stessa seduta è stato chiarito come anche i rapporti di collaborazione con Leonardo S.p.a. non riguardino progetti di ricerca che abbiano applicazioni o finalità militari“.

Ciò detto, in linea con la posizione adottata da tutti gli atenei italiani, come rettore continuerò a adottare buone pratiche orientate alla preservazione del diritto di esprimere qualunque opinione all’interno degli spazi universitari, nel rispetto del confronto culturale, del vivere civile e dei valori fondanti della Costituzione della Repubblica“.

Così ha concluso il Rettore, a cui è presto arrivato il sostegno del coordinatore regionale della Lega Giovani ed ex senatore accademico dell’Ateneo, Nino Giuseppe Critelli:

“Esprimo a nome mio e della Lega Giovani solidarietà al rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse. Le frasi contenute nel comunicato stampa, firmato dai collettivi di sinistra, dove si accusa il rettore di essere “complice del genocidio”, sono gravissime e deliranti”. Così il coordinatore regionale della Lega Giovani ed ex senatore accademico dell’Ateneo, Nino Giuseppe Critelli. “Gravissima e delirante – sottolinea Critelli – è anche l’occupazione abusiva che da giorni siamo costretti a subire con tende e striscioni a San Basilio, davanti alla sede di Scienze Umane. Chi frequenta quel luogo quotidianamente lamenta condizioni di pericolo e degrado. Per rispetto nei confronti del lavoro delle forze dell’ordine, da settimane impegnate ancora di più nel prevenire e contrastare episodi di violenza in città e in particolare le risse fra bande di nordafricani minorenni, e per rispetto del vivere civile invitiamo i collettivi di sinistra, accampati a San Basilio, a togliere tende e picchetti dalla piazza pubblica e ad andare a protestare a casa propria. Liberateci dal vostro abusivismo”.