29 Giugno 2023 - 19:04:37
di Martina Colabianchi
Si chiude oggi, con sei soldout consecutivi, il ciclo di seminari sul nuovo Codice degli Appalti organizzato da ANCE L’Aquila in collaborazione con Comune e Provincia dell’Aquila.
Con circa 250 adesioni per ogni sessione, è stata registrata una partecipazione complessiva di quasi 3000 persone alle sei giornate a seduta doppia che si sono svolte tra maggio e giugno a cadenza settimanale. A tutti gli intervenuti, ospitati nell’Auditorium Claudio Irti della sede dei costruttori edili è stata consegnata una copia gratuita del nuovo Codice dei Contratti Pubblici, appena riformato dal Governo, per una sua migliore diffusione e accessibilità.
“Non posso autocelebrarmi, – afferma soddisfatto il Presidente dei costruttori edili di ANCE Gianni Frattale – ma il risultato più importante del seminario sono state le partecipazioni che, mi sembra, nei sei seminari ammontino circa a 3000 partecipazioni, ma anche i commenti. Questo ha permesso una risonanza nazionale e non solo locale. I relatori, poi, sono stati di alto profilo: oggi, per dire, si conclude il seminario con due presidenti di sezione del Consiglio di Stato di Roma. Ringrazio l’architetto Enrico Ricci e la nostra famiglia ANCE che ha coordinato e che ha partecipato proprio alla creazione di questi seminari“.
Eminenti giudici del Consiglio di Stato, Avvocatura dello Stato e Tar di Abruzzo, Lazio e Campania, oltre a qualificati professionisti, hanno affrontato nei dettagli le nuove norme volute dal legislatore per regolare gli appalti pubblici e andare incontro ad una semplificazione procedurale che metta in grado il sistema non solo di risolvere l’antica difficoltà di realizzare le opere pubbliche in tempi ragionevoli ma soprattutto di rendere il sistema efficiente e in grado di mettere a terra i fondi del PNRR.
“I prossimi lavori del Piano di Rinascita saranno il grande banco di prova del nuovo Codice – ha rimarcato Gianni Frattale – ed è per questo che abbiamo voluto questa iniziativa, servita ad approfondire le nuove norme con tutta la filiera dell’edilizia: imprese, progettisti, personale delle pubbliche amministrazioni e degli enti appaltanti che hanno a che fare con il cambiamento normativo proprio in una fase delicata per il Paese“.
E’ noto infatti che l’Europa non tollererà ritardi sulle opere del PNRR e che su queste si gioca non solo il rilancio del settore edile ma dell’intera economia nazionale, oltre che una scommessa sulla nostra sistemica capacità di spesa, notoriamente problematica. Abbiamo voluto, con questi seminari, dare un contributo efficace per non farci trovare impreparati nelle prossime settimane. Dal primo luglio infatti i nostri cantieri dovranno confrontarsi con il cambiamento normativo.
“È nostra intenzione creare una tavola rotonda, – continua Frattale – richiamare tutti i relatori per far sì che si possa proporre, qualora ci fosse la necessità, un miglioramento, una rettifica, affinché questo codice degli appalti sia pratico e funzionale“.
Proprio in merito al Codice, il Presidente afferma: “La prima lettura ha fatto sì che ci fossero molte domande, vuoi per quanto riguarda le riserve, vuoi per altri processi che si innescano. È, però, con la messa a sistema, con la praticità quando inizieranno i lavori che si cominciano a consultare sia gli articoli del codice e sia la realtà dei fatti, da lì escono fuori le idee che si possono proporre per qualche correttivo. Oggi noi abbiamo fatto l’esposizione del codice, dalla tavola rotonda poi usciranno fuori le problematiche, qualora ci fossero. Ringrazio il Comune, ringrazio la Provincia che sono stati con noi parte integrante per la riuscita di questo seminario e di questi convegni“.
Anche Enrico Ricci, storico imprenditore di ANCE L’Aquila che ha curato la segreteria scientifica dell’iniziativa insieme all’Avv. Fausto Troilo, ha sottolineato la massiccia risposta dei dipendenti degli enti pubblici e l’altissima qualità dei seminari affidati a massimi esperti che hanno spaziato in tutte le fasi di realizzazione delle opere pubbliche: dalla qualificazione delle stazioni appaltanti alle responsabilità di progetto, passando per le procedure di gara, l’esecuzione del contratto, il contenzioso ed altro.
“La conoscenza è una ricchezza che si può trasmettere senza impoverirsi – ha affermato Enrico Ricci, citando Nuccio Ordine – e questo era l’obiettivo di questa immersione di studio a cui, con nostra soddisfazione, non si sono sottratti i nostri interlocutori primari né le nostre imprese impegnate nel campo dei lavori pubblici. Abbiamo ricevuto un grande riscontro sia di presenze che di gradimento e ringraziamo il Comune dell’Aquila e la Provincia per la fiducia che ci hanno accordato con la loro partnership organizzativa“.
“L’argomento particolarmente sensibile, – continua – perché il nuovo codice entra in vigore il 1° luglio e quindi siamo alle porte, c’è quindi bisogno di conoscenza per questa nuova impostazione legislativa che, speriamo, consenta di agevolare il lavoro di tutti. È stato un voler dare il nostro contributo al lavoro di tutti, noi ce l’abbiamo messa tutta, siamo riusciti a coinvolgere un parterre molto qualificato e speriamo di aver dato un contributo significativo alla conoscenza“.
In merito al Codice, Ricci afferma: “Si tratta di un codice sicuramente perfettibile, ma che è sicuramente migliore del precedente. Presenta grosse innovazioni in termini di agilità, sia nella parte degli affidamenti che nella realizzazione, e peraltro prefigura come oggetto principale il risultato, che è messo al centro di tutta l’operazione. Negli anni scorsi la normativa privilegiava più la procedura, non si guardava il risultato“.
Sul nuovo Codice degli Appalti, e l’eventuale semplificazione che porta con sé, si è espresso anche Hadrian Simonetti, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato e relatore della sessione mattutina: “Parlare di semplificazione è sempre qualcosa di ambizioso, nel senso che si può semplificare ciò che è semplificabile, non ciò che è complesso e con cui bisogna fare i conti. Con questa premessa, si è semplificato dove si poteva. Non si può essere superficialmente per la semplificazione dove questa non è possibile. Non sarebbe sincero. Quando dico che la semplificazione non è possibile al 100% non vuol dire che poi le cose non si possano far bene, vuol dire però che bisogna avere un po’ più di pazienza“.
E sulla possibilità di interventi futuri sul Codice, Simonetti dice: “Spero che non ci siano interventi futuri, perché secondo me e molti la cosa di cui più hanno bisogno le stazioni appaltanti e gli operatori è la stabilità, quindi fermarsi con una disciplina e tenerla ferma per qualche anno“.
“Non solo un codice che si attendeva da anni, ma il tentativo di risistemare la normativa assolutamente sgrammaticata sotto molti punti di vista, e che aveva visto poi una regolamentazione a proposito del ciclo della pandemia che aveva innovato su queste materie, soprattutto nel sottosoglia, quindi un tentativo di rimettere a sistema una serie di istituti che erano stati un po’ terremotati” – spiega Carlo Saltelli, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato e Relatore della sessione pomeridiana.
“Lo vedrà il campo se il tentativo è riuscito o no, noi ci abbiamo messo il nostro nella redazione di questa bozza, secondo un’idea che non fosse la logica del sospetto, ma che fosse la logica dell’operato. I primi due principi sono illuminanti rispetto a questa idea: il principio del risultato e della fiducia, che non sono principi morali o etici, sono argomentazioni e tecniche giuridiche per raggiungere gli obiettivi“.