29 Giugno 2023 - 19:28:49

di Martina Colabianchi

Si è dimesso il consigliere di amministrazione dell’Azienda per il diritto agli studi universitari dell’Aquila (Adsu), avvocato Sara Cecala. La decisione è stata comunicata con una lettera inviata dalla stessa professionista all’organo di gestione guidato dal presidente, Eliana Morgante.

Di seguito il testo integrale della lettera:

Con la presente comunico le mie dimissioni dalla carica di membro del Consiglio di Amministrazione dell’ADSU dell’Aquila.

Per spirito di servizio e per senso di responsabilità, preminenti rispetto ad ogni altra personale esigenza, ho atteso la stesura del bilancio di previsione 2023/2025 e l’iter approvativo dei bandi di gara per l’affidamento lavori relativi alle strutture dall’Ente per rassegnarle.

La decisione, tuttavia, era stata maturata da tempo avendo constatato l’impossibilità di svolgere con serenità il mio ruolo istituzionale, a causa di una totale divergenza tra la mia visione della mission de1l’Azienda e quella della presidente Eliana Morgante e del vice-presidente Antonio Per

Tale situazione di oggettiva incompatibilità, anche ambientale, si è ulteriormente aggravata nel momento in cui la direzione dell’Ente è stata affidata alla dott.ssa Paola Di Salvatore, la quale — a mio parere — ha mostrato di non essere in grado di esercitare la sua funzione mantenendo la doverosa equidistanza dalle varie parti politiche di cui l’organo consiliare è necessaria espressione.

Aggiungasi che di recente, per ragioni a me ignoti, i rapporti tra la presidenza e la dirigenza sono fonte di continue tensioni e acerrimi contrasti tali da rendere impossibile il corretto funzionamento dell’Azienda.
Tra l’altro, ho dovuto con rammarico constatare la reiterata inosservanza da parte della neo direttrice, nella sua veste di segretario verbalizzante delle riunioni del Consiglio di Amministrazione, del Regolamento ADSU, nella specie dell’art 3, tanto da indurmi ad abbandonare il CdA dello scorso 30 marzo.
In più occasioni, poi, la Di Salvatore non ha inteso dare corso alla mia richiesta di una rilettura del redigendo verbale, da me avanzata al fine di verificare l’esatta rispondenza tra quanto dichiarato dai presenti e quanto da lei trascritto.

lnoltre, dopo le seduta del 19 aprile e del 2 maggio c.a. ho dovuto provvedere a integrare i verbali mediante il formale deposito delle mie dichiarazioni, non avendo la direttrice dato riscontro e seguito, durante le riunioni, alla richiesta di trascrizione delle mie istanze.
Analoga attività è stata posta in essere nel corso della seduta de12 maggio anche dal revisore legale dott. Ivano Migliozzi e dalla consigliera sig.ra Martina Fusari, che, vincendo alcune resistenze, hanno ottenuto che venissero ufficialmente acquisite a verbale le suddette integrazioni/correzioni, dapprima rifiutate in spregio dell’art 4 lettera h del citato Regolamento.

Da ultimo rilevo che, in merito ad un affidamento per la comunicazione a una società esterna a1l’Azienda alla mia istanza (come risulta ez actis dal verbale integrato del 19 aprile scorso) di provvedere alle verifiche ai fini del corretto adempimento delle obbligazioni di cui al relativo contratto e di conoscere le risultanze, all’esito dei controlli, ad oggi né la direttrice, né la presidente, ognuna per le proprie competenze, hanno inteso provvedere e rendere edotta la sottoscritta e il CdA, anche in merito ad eventuali profili di responsabilità.

I citati accadimenti, oltre al fatto che in più occasioni ho dovuto con sorpresa apprendere dalla stampa locale le determinazioni assunte in Azienda anziché all’interno del CdA, hanno rafforzato in me la decisione di rinunciare a11’incarico finora ricoperto, anche alla luce dei pregressi tentativi, vani, di coinvolgere le strutture regionali competenti segnalando le disfunzioni che via via si erano evidenziate all’interno del Consiglio. Concludo inviando i miei saluti, esprimendo al contempo l’auspicio che gli organismi preposti provvedano ad esercitare una costante vigilanza sull’attività dell’ADSU.

L’avvocato Cecala, del foro dell’Aquila, era stata designata dalla Regione Abruzzo: sarà quindi l’Ente regionale a dover nominare il sostituto.