20 Giugno 2024 - 11:48:49
di Martina Colabianchi
Il reparto di Oncologia dell’ospedale dell’Aquila, un tempo fiore all’occhiello della sanità regionale, starebbe riscontrando negli ultimi anni problematiche interne che costringono molti pazienti a decidere di curarsi altrove.
È la denuncia del consigliere regionale Pd Pierpaolo Pietrucci, recatosi personalmente questa mattina davanti al reparto di Oncologia dell’ospedale San Salvatore.
Se nei mesi trascorsi, molte delle problematiche gradualmente esplose nella sanità aquilana sono state imputate ad una malagestione della Direzione della Asl 1, questa volta Pietrucci punta il dito contro l’Università degli Studi dell’Aquila colpevole, secondo il consigliere di minoranza, di non colmare con propri specializzandi la carenza di personale all’interno del reparto.
“Il reparto di Oncologia dell’Aquila era un eccellenza ma oggi, purtroppo, a causa di beghe interne che insistono da diversi anni, il reparto non riesce più a garantire le cure ed i pazienti esasperati cominciano ad andare a curarsi fuori città – spiega Pietrucci -. Il problema riguarda l’università perché l’Oncologia ospedaliera è a carattere universitario e quindi, se l’università non è in grado di gestirla, deve dirlo affinché l’Oncologia torni ad essere ospedaliera“.
“Ci sono delle beghe interne tra l’Oncologia universitaria ospedaliera e l’Oncologia universitaria territoriale: la seconda, in sintesi, non dà specializzandi all’Oncologia ospedaliera e questa cosa determina stress ed esasperazione dei medici che non ce la fanno a curare i pazienti nonostante facciano turni massacranti. In più, c’è una rete formativa territoriale e l’università è tenuta a dare gli specializzandi all’Oncologia universitaria“, ha proseguito il consigliere dem.
“Non è questo il modo di gestire un reparto così importante e delicato del San Salvatore, chi ha la facoltà di poter decidere e chi ha la facoltà di sistemare le cose deve agire – conclude -. L’università sta peccando di ignavia. Su questa vicenda ringrazio Alfonso Mascitelli che più volte ha fatto lettere di sollecito all’Università dell’Aquila per risolvere il problema, ma l’Univaq si sta completamente disinteressando a problemi che riguardano tutti i cittadini“.