21 Giugno 2024 - 11:55:31
di Martina Colabianchi
“Queste sono le porte della politica che si aprono e si chiudono a seconda dell’attenzione che il suffragio universale ti dà. Probabilmente, cinque anni fa che eravamo a metà classifica non se ne è accorto nessuno, oggi che siamo i primi in assoluto destiamo qualche preoccupazione. Ma non fa niente, siamo forti della nostra integrità e onestà, sono forte della mia serenità e, quindi, sono assolutamente tranquillo“.
Così, ai microfoni di LaQtv, l’assessore al Bilancio della Regione Abruzzo Mario Quaglieri in merito all’inchiesta che lo riguarda per un presunto conflitto d’interessi tra la sua attività politica, sin dal suo primo mandato nel 2019, e quella di medico chirurgo a contratto presso alcune cliniche private nella provincia dell’Aquila. Prima di diventare assessore, Quaglieri aveva ricoperto la carica di presidente della Commissione Sanità.
Dopo la denuncia del consigliere regionale dem Pierpaolo Pietrucci di qualche mese fa, sulla vicenda si era acceso un aspro scontro politico. Lo stesso Pietrucci aveva presentato un esposto all’Anac che, però, aveva “rimandato la palla” alla “Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e le immunità” che aveva deliberato all’unanimità la non sussistenza di cause di incompatibilità in capo all’assessore.
L’inchiesta, coordinata dal pm Marco Maria Cellini, non si è però fermata qui: due giorni fa Carabinieri e Guardia di Finanza hanno perquisito l’abitazione dell’assessore a Trasacco, la sede della Giunta regionale di Palazzo Silone all’Aquila, la sede dell’assessorato regionale alla Salute in via Conte di Ruvo a Pescara e la sede della clinica privata Di Lorenzo ad Avezzano per la quale Quaglieri lavora attualmente.
Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti, in particolare, ci sarebbe una delibera di fine 2023, approvata con il voto di Quaglieri, con la quale l’esecutivo di centrodestra aveva approvato lo stanziamento di 20 milioni di euro per le case di cura private, compresa la Di Lorenzo di Avezzano, al fine di contrastare la mobilità passiva in Abruzzo.