26 Giugno 2024 - 11:12:35
di Martina Colabianchi
Sulla digitalizzazione delle imprese, necessaria per una sempre maggiore sostenibilità ambientale, l’Abruzzo mostra segnali di miglioramento anche se c’è ancora molta strada da fare.
È quanto viene fuori dal Temi e Problemi 2/2024, pubblicato dal CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo – Azienda Speciale della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, dedicato alla digitalizzazione del sistema manifatturiero abruzzese con particolare riguardo per la sostenibilità ambientale, e frutto di un’indagine che ha coinvolto quasi 250 aziende manifatturiere con almeno 10 addetti.
Il 63% delle imprese intervistate utilizza queste tecnologie e più della metà delle altre, coerentemente con la difficile congiuntura, non le impiega per carenza di risorse (finanziarie, umane o informatiche). Il 53% delle attività digitalizzate dichiara di avere una sola macroarea digitalizzata (molte delle quali sono probabilmente new entry) e quasi il 10% ne ha quattro o più.
Prevale l’orientamento verso l’innovazione nelle funzioni a monte dei e nei processi produttivi (progettazione, ingegnerizzazione, acquisti e produzione) rispetto a quelle rivolte ai mercati di sbocco potenziali o attuali (marketing, vendite e assistenza alla clientela). La quasi totalità delle imprese digitalizzate e più del 30% di quelle che non lo sono hanno affermato che l’adozione di questi processi innovativi produce benefici, principalmente la riduzione dei rischi da errore e il miglioramento della comunicazione. L’84% delle digitalizzate e il 55% delle altre intendono fare investimenti in macchinari di produzione interconnessi, area marketing, vendite e assistenza alla clientela, formazione e aggiornamento delle risorse umane e riduzione dei rischi da errore. Quella parte di aziende non digitalizzate che indicano benefici e intendono investire in futuro costituisce con tutta probabilità la platea di quelle che nel prossimo futuro si incamminerà in questa direzione.
Riguardo gli aspetti green poco meno del 90% delle aziende digitalizzate e poco più dell’83% di quelle che non lo sono ritengono che debbano essere considerati gli impatti ambientali nelle scelte e pratiche digitali. Entrambe segnalano quali opzioni prioritarie la strategia d’impresa, il monitoraggio e l’ottimizzazione del consumo energetico, l’adozione di criteri di approvvigionamento, il riciclaggio e riutilizzo delle apparecchiature dismesse e l’implementazione di sistemi di gestione/certificazione ambientale.
Infine, l’83% delle aziende digitalizzate e l’81% di quelle che non hanno dichiarato di esserlo ritengono che le tecnologie possano contribuire alla sostenibilità ambientale: si tratta di percentuali elevate che dimostrano un alto grado di sensibilità verso una visione interrelata delle due tematiche. Nell’ambito delle modalità di utilizzo le preferenze espresse riguardano più spesso l’ottimizzazione delle materie prime, la riduzione dell’emissioni, dell’inquinamento e gestione rifiuti, la produzione di energia sostenibile, la riduzione dei costi di imballaggio e trasporto e l’attivazione di processi amministrativi senza carta.
Secondo la presidente Quaianni, le aziende abruzzesi hanno iniziato a cogliere le opportunità derivanti dai cambiamenti in atto. Del resto, il percorso è obbligatorio: il passaggio ad un’economia sostenibile attraverso la trasformazione digitale green è la grande sfida, fulcro delle politiche europee per far ripartire l’economia attraverso il rilancio della produzione e degli investimenti.
Per far sì che vi sia una sempre maggior digitalizzazione delle imprese, però, è necessaria anche una bastevole presenza di lavoratori adeguatamente formati. Proprio un’analisi condotta, di recente, dal Centro Studi Tagliacarne ha evidenziato come le imprese abruzzesi non spingano sulla ricerca di lavoratori con competenze digitali elevate.
Ben tre province abruzzesi su quattro, secondo questo studio, si piazzano negli ultimi venti posti della graduatoria nazionale, stando a significare il poco interesse del tessuto produttivo locale nell’immettere nel suo sistema operatori capaci di governare i processi digitali complessi.
È possibile consultare l’ultima analisi del CRESA a questo link: