09 Luglio 2024 - 16:05:56

di Marco Giancarli

A quindici anni dal terremoto del 2009, 17 MUSP (Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio) continuano ad accogliere 3.587 studenti nel Comune dell’Aquila. Questo dato emerge dall’interrogazione consiliare presentata dal consigliere comunale Stefano Palumbo nel Consiglio comunale del 27 giugno scorso. A tornare sull’argomento il Comitato Scuole Sicure e la Commissione Oltre il Musp.

Risposte Parziali da parte del Comune
Il Comune ha risposto finora solo parzialmente alle otto domande poste da Palumbo. Dopo quasi due mesi da quando è stata presentata, sono stati comunicati solo l’elenco dei MUSP ancora in uso, il numero di studenti iscritti e le segnalazioni ricevute riguardo la manutenzione e altre problematiche. Restano senza risposta cinque punti fondamentali, tra cui i costi sostenuti e previsti per la manutenzione dei MUSP e la pianificazione della loro dismissione. Aspetti cruciali per comprendere quanto sia costato in questi anni non dare priorità alla ricostruzione delle scuole, e valutare la volontà del Comune di chiuderli definitivamente.

Mancanza di chiarezza
Due mesi non sono stati sufficienti per ricostruire la situazione dei MUSP, e le risposte agli altri punti dell’interrogazione sono rimandate a settembre, cinque mesi dopo la presentazione dell’interrogazione, “salvo imprevisti e complicazioni”.

Prospettive Future
Nonostante l’incertezza attuale, l’Assessore Colonna ha espresso l’auspicio che “nel 2026, 2027 i MUSP vengano abbattuti così risolviamo il problema”. Tuttavia, sorgono dubbi su come il Comune possa abbattere 17 MUSP in soli due anni se ha bisogno di cinque mesi per rispondere a un’interrogazione sulla loro situazione attuale.

Speranze e Dubbi
Senza una risposta ufficiale riguardo il piano di dismissione dei MUSP, rimane solo la speranza – volendo credere a quanto ha affermato l’assessore Colonna – che entro il 2026, 2027 tutti i MUSP possano essere abbattuti, così da offrire finalmente agli studenti dell’Aquila strutture scolastiche adeguate, garantendo un ambiente educativo stabile e sicuro per gli studenti, per gli insegnanti e per gli assistenti. Tutto questo, “salvo complicazioni”.