18 Luglio 2024 - 11:27:22
di Redazione
E’ un viaggio di rinascita e resilienza, quello al centro del nuovo progetto L’Aquila 2009-Parigi 2024 del fotografo aquilano Roberto Grillo, che partirà alla volta di Parigi lunedì 22 luglio.
Un viaggio metaforico di un fotografo “errante” come Grillo stesso lo definisce.
Il fotografo aquilano raggiungerà la capitale francese con un furgone attrezzato per simulare e ricreare, spiega, “la condizione di molti di noi che dalla notte del terremoto in poi hanno vissuto nelle auto e nei camper. C’è una volontà di andare con una brandina nel furgone, quindi ‘errante’ nel senso più pieno del termine. E’ un viaggio metaforico che parte, fotograficamente, per me dal momento più doloroso delle fotografie dell’immediato dopo sisma e arriva a Parigi per le Olimpiadi 2024 che rappresentano per un fotografo il punto più alto che si possa toccare nella propria carriera”.
Un viaggio che è una metafora per Grillo, ma anche per tutti gli aquilani, che dal dolore arrivano a un percorso di rinascita alla vita.
“Lo spunto maggiore mi è stato dato da Federico Vittorini che ha pubblicato una sua lettera in cui parla di resilienza: parole che mi hanno aiutato personalmente a dare una accelerazione alla rinascita, sebbene io non abbia avuto le perdite e i traumi e le perdite di Vittorini e di altri parenti delle vittime”, aggiunge.
Il corpo centrale del progetto è rappresentato da ritratti di ex atleti olimpionici e attuali rappresentati con la tecnica delle rughe, utilizzata da Grillo già in occasione del progetto realizzato per il decennale del sisma.
“A questo progetto hanno aderito Giuseppe Abbagnale, olimpionico di canottaggio, Patrizio Oliva, medaglia d’oro anche lui di pugilato e la moglie di Pietro Mennea. Lei stessa svilupperà il tema su una foto del marito – commenta Grillo – Dopo le olimpiadi ci sarà il tentativo di contattare atleti attualmente in attività come Jacobs o Tamberi e sarà il lavoro più complesso”.
La mostra si aprirà ad aprile 2025.
“E’ il giorno in cui Francesco Giugno, bambino che morì con il sisma, con la sua mamma incinta di 9 mesi e il papà, avrebbe compiuto 18 anni. Mi è parsa una data emblematica, coincidente con la maggiore età di Francesco – conclude – La mostra vuole essere un regalo a lui e, idealmente, alle vittime del terremoto. La mostra ha il patrocinio del Coni e ho preso contatti per avere anche quello del Comune di Parigi, dove spero di poter allestire la mostra che, ricordo, non si avvale di fondi pubblici”.