29 Luglio 2024 - 12:29:12
di Martina Colabianchi
Alcuni residenti delle piastre 5, 6 e 7 del Progetto CASE di Sant’Antonio, all’Aquila, si sono radunati in protesta questa mattina a seguito dell’interruzione, dallo scorso venerdì, di alcuni servizi essenziali quali acqua calda, luce e ascensore, a causa di problemi tecnici.
Questa mattina intorno all’ora di pranzo, con l’intervento dell’Enel, è stato risolto il guasto.
Gli inquilini in protesta sono parte di coloro che, entro il 31 dicembre 2024, dovranno lasciare i propri appartamenti per fare spazio, dopo necessari interventi di manutenzione, alla Scuola Nazionale per il Servizio Civile Universale.
Il progetto, che nello specifico di Sant’Antonio coinvolgerà le piastre 5, 6 e 7 che sono proprio quelle al momento prive dei servizi condominiali, rientra nel più ampio “Progetto di metamorfosi” del Comune dell’Aquila per le abitazioni provvisorie, spesso danneggiate e usurate dal tempo e dall’abbandono. Per quanto riguarda il polo nazionale del Servizio Civile Universale, ad essere demolite saranno in tutto 18 piastre sparse in vari moduli provvisori sul territorio. Il Progetto CASE di Sant’Antonio, secondo il progetto, ospiterà il quartier generale mentre gli allievi, fino a 2500 in tutto e provenienti da ogni parte del Paese, troveranno sistemazione nelle diverse palazzine post-sisma.
“Alcune persone che fanno fatica a deambulare si trovano sequestrate a casa, abbiamo ad esempio una signora non deambulante che da tre giorni non può uscire perché l’ascensore non funziona. Poi l’acqua calda, la televisione, il servizio di luce delle scale, ma c’è anche un problema di sicurezza perché, quando fa buio, dal citofono non riusciamo neanche a vedere chi suona“. Questa la denuncia di un residente.
Gli inquilini del Progetto CASE di Sant’Antonio, a cui comunque il Comune dell’Aquila garantirà il trasferimento in altre abitazioni, non sono gli unici interessati dallo “sfratto”: è già accaduto nel Progetto CASE di Sassa NSI dove, a settembre 2021, iniziarono i trasferimenti delle famiglie assegnatarie per lasciare il posto al progetto della Scuola Nazionale dei Vigili del Fuoco che, però, ancora non vede la luce.