07 Agosto 2024 - 19:07:26

di Martina Colabianchi

Non sfuggono certo all’attenzione dei residenti aquilani, dei potenziali visitatori e turisti del Capoluogo d’Abruzzo le costanti, quotidiane osservazioni espresse sui social che descrivono L’Aquila, o meglio, il centro storico dell’Aquila, come un territorio vuoto e pressoché desertificato. Tali commenti, spesso accompagnati da immagini della città catturate in orari particolari della giornata, non restituiscono il vero volto del cuore del Capoluogo che non soltanto è giornalmente e costantemente animato dalla presenza di cittadini e turisti, soprattutto in questo periodo, ma può contare sulle tante vetrine aperte delle attività commerciali che da tempo hanno scelto e continuano a scegliere di investire, seppur con difficoltà, nella rinascita del centro storico e del rilancio del locale tessuto commerciale, ai quali senz’altro contribuiscono i numerosi eventi che animano frequentemente il Centro, attirando un gran numero di presenze, anche a vantaggio delle attività ricettive locali“.

Così, in una nota, il presidente di Confcommercio L’Aquila Alberto Capretti che vuole farsi portavoce nel raccogliere idee che possano essere di supporto al turismo cittadino e di sostegno ai commercianti che già, con coraggio e amore per la propria città, sono tornati ad animare il centro storico. Tutto questo, in prospettiva di L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026, un titolo che può portare al capoluogo di Regione la visibilità che merita a patto di farsi trovare pronta, e nel giorno in cui dal Governo è arrivato lo stanziamento di 13 milioni di euro a sostegno del turismo nelle aree interne dei Comuni appenninici.

È sicuramente nota a tutti la crisi che il settore commerciale aquilano ha dovuto subire a seguito del sisma del 2009 – prosegue Capretti – e negli anni successivi a causa della ricostruzione che, ancora oggi, dopo circa 15 anni, necessita di essere completata, seppure tanto è stato fatto e si sta facendo, anche rispetto a quanto avvenuto in altre zone colpite da eventi sismici. Anche la pandemia Covid-19 ha avuto, in un territorio già pesantemente provato, gravi effetti negativi sia dal punto di vista economico e produttivo, che del rallentamento dei lavori inerenti la ricostruzione e la riqualificazione degli spazi pubblici“.

Appare chiaro che la nostra Città, ed in particolar modo il Centro Storico, sta subendo un profondo e inarrestabile cambiamento e sarebbe un desiderio utopico quello di “riavere tutto ciò che era dove e com’era”. A tal proposito da tempo Confcommercio e l’Amministrazione Comunale lavorano al ritorno, in Piazza Duomo, del Mercato che storicamente l’ha popolata, ma con nuovi criteri e soluzioni innovative che non possono prescindere dal nuovo assetto e dal nuovo volto della location che lo ospiterà“.

Mercato in piazza che, lo ricordiamo, è stato spesso al centro delle richieste di commercianti e ambulanti che, con la loro attività, animano il Mercato di Piazza D’Armi.

È necessario quindi – prosegue – che si prenda atto che la rinascita del centro storico aquilano è già in corso, ma, per realizzarsi in maniera compiuta e positiva necessita di contributi, di idee e di proposte efficaci e condivise tese al miglioramento dell’immagine della Città e ad esaltare le opportunità che essa ha di porsi, a buon diritto, come un Capoluogo di Regione in grado di offrire ad alto livello servizi, commercio, turismo, artigianato, enogastronomia, arte e di affermarsi come vera e propria “Capitale della Cultura 2026”.

Confcommercio L’Aquila è pronta a rendersi portavoce nel raccogliere idee produttive che siano, in tale contesto, di supporto all’incremento del turismo locale e di sostegno alle imprese commerciali sia esistenti che nuove, con il caldo invito ai giovani e futuri imprenditori a scegliere il centro Storico dell’Aquila come luogo preferenziale per l’avvio dei loro progetti imprenditoriali, il che rappresenterebbe sia una valida opportunità in termini lavorativi, sia una scelta di campo finalizzata a sostenere il rilancio dell’economia del Capoluogo“, conclude Alberto Capretti.