13 Agosto 2024 - 10:29:09

di Tommaso Cotellessa

Saranno per sempre custoditi all’interno dell’Archivio di Stato di Belluno i 5.205 documenti processuali relativi alla tragedia del Vajont così da rimanere per sempre un’autorevole testimonianza di quanto avvenuto e uno strumento di memoria che vuole rendere onore alle vittime di quella strage.

La notizia di questa disposizione definitiva è stata annunciata dal Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, che ha dichiarato

Il decreto, firmato dal Direttore generale Archivi, Antonio Tarasco, stabilisce la destinazione del fascicolo che, riportandolo a casa, onorerà la memoria delle vittime e contribuirà a rafforzare l’identità culturale e la coesione sociale della comunità bellunese. La memoria è un moto attivo, è la capacità di dare un luogo fisico alla storia“.

Oltre alla conservazione fisica dei documenti, il fascicolo processuale è stato integralmente digitalizzato, permettendo così una più ampia accessibilità e la possibilità di consultazione da remoto. La copia digitale integrale è stata consegnata all’Archivio di Stato de L’Aquila, con l’intervento di digitalizzazione realizzato a Belluno e la pubblicazione nei sistemi archivistici nazionali curata dall’Istituto centrale per gli Archivi.

Il fascicolo, che raccoglie 257 buste di documentazione prodotta dai Tribunali di Belluno e L’Aquila, nonché dalla Corte d’Appello dell’Aquila, rappresenta una risorsa imprescindibile per la memoria collettiva. Questo è stato riconosciuto anche dall’UNESCO, che nel 2023 ha inserito i documenti e i materiali probatori dei processi penali per il disastro della diga del Vajont nel Registro Internazionale Memoria del Mondo.

Il processo relativo alla tragedia del Vajont, che si svolse tra il novembre del 1968 e l’ottobre del 1970, vide la produzione di una vasta mole di documenti, inizialmente custoditi presso l’Archivio di Stato de L’Aquila. Tuttavia, a seguito del terremoto che colpì la città il 6 aprile 2009, l’inventariazione e la digitalizzazione furono interrotte. Un protocollo d’intesa sottoscritto il 4 dicembre 2009 tra i sindaci dei Comuni di Longarone e L’Aquila, la Direzione generale Archivi e i direttori degli Archivi di Belluno e L’Aquila, permise il trasferimento temporaneo del fascicolo a Belluno.

Ora, dopo 17 anni di lavoro, la digitalizzazione e la metadatazione del fascicolo sono state completate. La decisione della Direzione generale Archivi di affidare in via definitiva l’intera documentazione all’Archivio di Stato di Belluno è stata determinata anche dalle attuali condizioni dell’Archivio di Stato de L’Aquila, ancora ospitato in locali provvisori a Bazzano, nella periferia della città.

Con questa decisione, la documentazione processuale del Vajont non solo integra le testimonianze materiali già disponibili al Museo del Vajont, ma costituisce un presidio di memoria nei luoghi del disastro, garantendo al contempo la conservazione e l’accessibilità delle informazioni per le generazioni future.