13 Agosto 2024 - 12:43:34

di Tommaso Cotellessa

Sarà incentrato sulla vicenda di Celestino V e quella della Traslazione della Santa Casa di Nazareth l’evento culturale che il 18 agosto animerà la Biblioteca comunale “Natura e comunità” di Calascio.

Per l’occasione verrà infatti presentato il saggio “La Via degli Angeli – La traslazione delle Pietre della Santa Casa” di Fernando Frezzotti all’interno del quale viene ricostruita in un arco temporale di oltre 21 anni la traslazione a Loreto della Santa Casa di Nazareth, salvata dalla Terrasanta, individuando il ruolo avuto dagli Angelo-Comneno, Despoti di Tessaglia ed Epiro, da due fra i più noti Grandi Maestri templari e da due Papi Gregorio X e Celestino V.

Nel testo viene inoltre proposta ed illustrata una tesi di cui non si è ancora parlato e discusso abbastanza.

Celestino V accetta di farsi nominare Papa il 5 luglio 1294 in modo da poter portare a termine l’incarico che gli era stato conferito da Papa Gregorio X, ossia quello di realizzare un luogo degno per poter collocare la Santa Casa, già smontata e salvata da Nazareth e temporaneamente custodita prima in una fortezza templare a Cipro (1273-1283), poi a Pyli in Tessaglia (1283-1291) e infine ad Arta d’Epiro (1291-1294). Di conseguenza la vera rinuncia non è quella di papa Celestino al pontificato, ma quella di Pietro del Morrone alla vita eremitica per raggiungere l’obiettivo di collocare la Santa Casa a l’Aquila in quella che era diventata la Basilica di Collemaggio.

È questa la tesi rivoluzionaria contenuta nel saggio.

“La Via degli Angeli – sottolinea Frezzotti – è un’indagine storico-geopolitica dell’operazione che ha consentito il salvataggio della Santa Casa da Nazareth, ma anche del suo, non programmato, arrivo a Loreto. Oltre a confermare, da un lato, l’autenticità della reliquia, ponendo così fine alla cosiddetta “questione lauretana”, dall’altro, mettendo capillarmente in evidenza committenza, governo, esecuzione, custodia, relativi contesti storici, itinerari e soste della traslazione, consente di individuare i veri protagonisti nei loro rispettivi ruoli e, per quanto riguarda Celestino V, tutt’altro che ignarus et simplex come ci è stato sin qui tramandato, di poter riformulare il giudizio storico sul suo vissuto e sul suo pontificato”.

Il saggio individua anche il legame tra le vicende della Traslazione e la plurisecolare “Corsa degli Zingari” che si svolge a Pacentro (AQ) la prima domenica di settembre. Dopo aver ordinato che la Santa Casa venisse deposta a Loreto – venuta meno la possibilità che lo fosse a Collemaggio, per un contrasto insorto sulla legittimità del possesso con  Carlo II d’Angiò, re di Napoli – Celestino V mandò dei messaggeri da L’Aquila al convoglio che, in attesa degli ordini di Celestino sostava ad Angeli di Varano (AN) da cui parte la Strada degli Zingari, stava trasportando la Santa Casa pretendendo la conferma che il suo messaggio fosse stato ricevuto e compreso e che il suo ordine fosse eseguito.

Per sicurezza la “ricevuta di ritorno” a Celestino fu a affidata a due distinti gruppi di messaggeri tra i quali un gruppo di fanti appiedati di etnia valacca e denominati “Zingari” che raggiunsero Celestino V il 12 ottobre 1294 quando, diretto verso Napoli, si trovava a Pacentro dove da oltre seicento anni, si tiene annualmente la Corsa degli Zingari, una gara podistica di circa un chilometro, organizzata dalla Confraternita Madonna di Loreto che vede come suo traguardo l’altare della chiesetta di Pacentro dedicata alla Madonna di Loreto.

I primi risultati degli studi di Frezzotti sulla vicenda storica della Santa Casa di Loreto sono stati pubblicati a partire dal 2018 dalla rivista “Studi sull’Oriente Cristiano” edita dall’ Accademia  Angelico Costantiniana presieduta da Alessio Angelo Comneno, discendente diretto della famiglia imperiale degli Angelo-Comneno Ducas e, segnatamente, dei Despoti di Epiro e Tessaglia.