13 Agosto 2024 - 17:15:42
di Martina Colabianchi
Rientra l’allarme Ostreopsis ovata nei mari abruzzesi.
Dalle analisi eseguite sui campioni di acqua di balneazione prelevati nella giornata di ieri, l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta) ha riscontrato una netta diminuzione della concentrazione delle microalghe nei tratti di mare antistanti i litorali di Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni e Vasto Marina.
Nello specifico, sulla costa ortonese i valori di concentrazione della microalga sono tutti al di sotto dei limiti di legge: nel tratto localizzato a 350 metri a nord dalla foce del fiume Moro, già testato lo scorso 8 agosto, le cellule per litro d’acqua scendono da 47760 a 3400, facendo cessare la fase emergenziale che scatta oltre le 30 mila unità per litro. Stesso esito nei punti di prelievo situati a 200 metri a nord di Punta Macchiola e a 50 metri a nord del fosso Cintioni dove i valori riscontrati sono rispettivamente di 80 e 920 cellule per litro.
Migliora la situazione anche a San Vito Chietino, nei tratti localizzati a 50 metri a sud del fosso Cintioni e a 100 metri a nord della foce del fiume Feltrino, dove le analisi hanno evidenziato valori di concentrazione irrisori. Resta la fase di allerta nel punto di prelievo situato nella zona antistante Cala Turchino dove le cellule per litro sono 12520, dunque bel al di sotto delle 56730 che avevano fatto scattare nei giorni scorsi la fase emergenziale. Rassicuranti anche i valori riscontrati sul litorale di Rocca S. Giovanni dove, in un solo caso, nella zona antistante il km 482,700 della strada statale 16, permane lo stato di allerta con una concentrazione di 13240 cellule per litro.
Valori ampiamente nei limiti di legge su tutta la costa vastese.
Le microalghe potenzialmente tossiche, che crescono su strati rocciosi, possono essere responsabili di episodi di malessere nei bagnanti o nelle persone che stazionano lungo il litorale, ma solo al verificarsi di fioriture e di condizioni meteo-marine avverse che favoriscono la formazione di aerosol marino, come burrasche e mareggiate. I sintomi sono differenti e colpiscono soprattutto apparato respiratorio e pelle: tra i principali ci sono la rinite, la faringite, la laringite, la bronchite, la febbre, la dermatite e la congiuntivite. Inoltre, è opportuno evitare il consumo di frutti di mare crudi, raccolti dove è stata registrata la presenza di alga tossica: ad esempio i ricci, a causa della loro eco-biologia, potrebbero accumulare al loro interno la tossina dannosa per l’uomo.