16 Agosto 2024 - 17:55:18

di Martina Colabianchi

Fratture allo sterno e sette costole fratturate che hanno perforato un polmone provocando un emotorace.

Questo l’esito provvisorio dell’esame necroscopico svolto all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo sull’orso marsicano investito da un’auto sulla Sora-Avezzano, all’altezza di Canistro nella notte del 13 agosto scorso, e trovato morto dopo alcune ore durante le quali si era allontanato.

A comunicarlo è il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm) sulla propria pagina Facebook. Un impatto fatale, quindi, seppur fortuito e accidentale.

E il direttore del Pnalm, Luciano Sammarone, interviene a difesa dell’efficienza dei soccorsi, della professionalità, dell’esperienza e delle competenze del personale del Parco, “intervenuto tempestivamente coordinandosi perfettamente con i servizi veterinari della Asl, i carabinieri forestali e l’Anas“, peraltro “in un’area fuori dai suoi confini amministrativi, confermando in toto – specifica Sammarone – lo spirito di collaborazione con tutte le altre Istituzioni, Regione in primis, chiamate ad assolvere al delicato compito di tutela e conservazione della fauna“.

Ad aver fatto le spese di quest’ultimo, drammatico evento è stato un orso anziano, di circa 20 anni, affetto da dermatite cronica, di 183 kg.

Ma l’Abruzzo ancora ricorda quando a gennaio 2023 fu investito e ucciso l’orso Juan Carrito, giovane figlio di Amarena che si era reso famoso per i suoi atteggiamenti confidenti. Un investimento che avvenne lungo la Ss17 all’altezza di Castel di Sangro, strada tristemente nota per aver già causato la morte di un’orsa nel 2019.