10 Settembre 2024 - 18:14:46
di Martina Colabianchi
“La conclusione dei lavori del terzo lotto della superstrada L’Aquila-Amatrice e la contestuale apertura alla viabilità di questa importante arteria stradale risalgono ormai a oltre due anni. Tuttavia, sebbene la strada sia trafficatissima, le luci della galleria “Madonna del viaggiatore” continuano a essere spente, come segnalano due grandi cartelli gialli all’imbocco di entrambi gli ingressi“.
Questa la denuncia di Pietro Di Stefano, ex sindaco di Cagnano, ex vicesindaco e assessore alla Ricostruzione del Comune dell’Aquila anche alla luce di incidenti verificatisi in passato sulla superstrada in questione.
“La strada è molto frequentata – prosegue – non soltanto da automobilisti, moto, camionisti e mezzi pubblici, ma anche da ciclisti che quasi mai sono visibili a chi è alla guida e passa repentinamente dal bagliore del giorno all’oscurità della galleria. È sufficiente una disattenzione per creare le condizioni per una tragedia e per ritrovarci a piangere l’ennesimo morto sulla strada“.
“Ho provato più volte a capire perché le luci, nonostante siano installate, continuino a non essere accese; a oggi quello che so di certo è che da tempo l’Anas ha avanzato la richiesta di fornitura elettrica, e a tale scopo sarebbero stati concessi tutti i permessi, eppure l’ENEL non provvede ad attuare un suo preciso dovere. Si tratta semplicemente di posizionare una cabina laddove le canalizzazioni sono state già effettuate, e attualmente (come si vede dalla foto che risale a martedì mattina, 10 settembre) protette da teli neri di plastica: basterebbe un lavoro di qualche ora affinché la galleria sia illuminata“.
“È, purtroppo, – continua Di Stefano – ancora una volta un esempio del “Paese che non va”, che si ferma di fronte all’ovvio, alla banalità dell’esecuzione, e che si sveglia sconvolto soltanto nel momento in cui si consuma una tragedia: le ferite sono ancora aperte e i dolori ancora vivi per le vittime sulle bici“.
“Poiché tutti i solleciti sinora sono stati vani, non resta che rivolgere un appello al sig. Prefetto, nella speranza che tramite i suoi uffici possa intervenire nei confronti di ENEL e ottenere, finalmente, la conclusione dell’iter per la fornitura di energia elettrica“, conclude.