Edifici di culto, nuove semplificazioni per la ricostruzione
10 Settembre 2024 - 18:17:47
Varianti più semplici da approvare e una percentuale del contributo per
conservare beni
mobili e opere d’arte. La ricostruzione degli edifici di culto fa un
passo nella direzione della
semplificazione e dell’efficacia grazie all’Ordinanza approvata oggi in
Cabina di coordinamento sisma,
che introduce alcune modifiche all’Ordinanza 105.
“Abbiamo affinato gli strumenti a disposizione dei Soggetti attuatori,
che spesso hanno a che fare con
varianti necessarie per preservare questi edifici che, oltre a un valore
religioso, rivestono la maggior
parte delle volte anche un grande valore storico e artistico per le loro
comunità – dichiara il
Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli
-. Per questo, oltre a svincolare
le varianti dal limite del 20%, abbiamo introdotto la possibilità di
utilizzare fino al 3% dell’importo dei
lavori per la custodia e conservazione di beni mobili e opere d’arte,
estendendo inoltre l’applicazione
dell’Ordinanza anche agli edifici che sono diventati ‘beni culturali’
dopo il sisma. Grazie ai Presidenti di
Regione, alla CEI, alle Diocesi e Arcidiocesi e agli Enti ecclesiastici
civilmente riconosciuti dell’Appennino
centrale. Siamo impegnati in un unico fronte, e la sinergia si riflette
nei risultati positivi anche sul fronte
della ricostruzione di chiese e luoghi di culto”.
Le altre novità introdotte riguardano l’ammissione a contributo degli
edifici di culto con nesso di
causalità accertato tramite perizia giurata e la possibilità per il Vice
Commissario di valutare l’erogazione
dell’ulteriore 30% del contributo anche se non è stato raggiunto l’80%
di avanzamento lavori.
Gli edifici di culto, sia pubblici che privati, danneggiati dalla
sequenza sismica del 2016-2017 e finanziati
sono 1217, per un importo complessivo di oltre 741 milioni di euro.
conservare beni
mobili e opere d’arte. La ricostruzione degli edifici di culto fa un
passo nella direzione della
semplificazione e dell’efficacia grazie all’Ordinanza approvata oggi in
Cabina di coordinamento sisma,
che introduce alcune modifiche all’Ordinanza 105.
“Abbiamo affinato gli strumenti a disposizione dei Soggetti attuatori,
che spesso hanno a che fare con
varianti necessarie per preservare questi edifici che, oltre a un valore
religioso, rivestono la maggior
parte delle volte anche un grande valore storico e artistico per le loro
comunità – dichiara il
Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli
-. Per questo, oltre a svincolare
le varianti dal limite del 20%, abbiamo introdotto la possibilità di
utilizzare fino al 3% dell’importo dei
lavori per la custodia e conservazione di beni mobili e opere d’arte,
estendendo inoltre l’applicazione
dell’Ordinanza anche agli edifici che sono diventati ‘beni culturali’
dopo il sisma. Grazie ai Presidenti di
Regione, alla CEI, alle Diocesi e Arcidiocesi e agli Enti ecclesiastici
civilmente riconosciuti dell’Appennino
centrale. Siamo impegnati in un unico fronte, e la sinergia si riflette
nei risultati positivi anche sul fronte
della ricostruzione di chiese e luoghi di culto”.
Le altre novità introdotte riguardano l’ammissione a contributo degli
edifici di culto con nesso di
causalità accertato tramite perizia giurata e la possibilità per il Vice
Commissario di valutare l’erogazione
dell’ulteriore 30% del contributo anche se non è stato raggiunto l’80%
di avanzamento lavori.
Gli edifici di culto, sia pubblici che privati, danneggiati dalla
sequenza sismica del 2016-2017 e finanziati
sono 1217, per un importo complessivo di oltre 741 milioni di euro.