12 Settembre 2024 - 11:59:26
di Tommaso Cotellessa
Nella giornata di ieri, il gruppo parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra ha presentato un’interrogazione parlamentare a risposta scritta al Ministro dell’Interno. L’iniziativa, guidata dall’onorevole Marco Grimaldi su sollecitazione di Sinistra Italiana L’Aquila, mira a ottenere chiarimenti e azioni urgenti per tutelare Mansour Doghmosh, cittadino palestinese, trasferito in un Centro di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) nonostante la recente disposizione di scarcerazione.
Doghmosh, detenuto fino al 9 settembre nel carcere di Rossano Calabro, era stato arrestato a marzo insieme ad altri due palestinesi con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale. Tuttavia, la Corte di Cassazione, a luglio, ha annullato il mandato di cattura, e il Tribunale del Riesame dell’Aquila ha disposto la sua scarcerazione. Invece di ottenere la libertà, Doghmosh è stato trasferito nel Cpr in attesa di espulsione.
La situazione ha sollevato preoccupazioni umanitarie e legali. L’interrogazione parlamentare sottolinea come il rimpatrio in Palestina esporrebbe Doghmosh al rischio di persecuzioni, detenzione politica e tortura in Israele, come già rilevato dalla Corte d’Appello de L’Aquila. La Palestina, devastata da anni di conflitti, vede la Striscia di Gaza distrutta e la Cisgiordania teatro di continui bombardamenti. In tale contesto, il rimpatrio costituirebbe una grave violazione dei diritti umani, soprattutto considerando che Doghmosh risiede a L’Aquila con la moglie e i tre figli piccoli.
“Com’è possibile rimpatriare un cittadino palestinese in questo momento storico? La sua espulsione equivarrebbe a una condanna certa alla detenzione in condizioni inumane“, si legge nel testo dell’interrogazione. Il gruppo di Alleanza Verdi Sinistra chiede inoltre se a Doghmosh sia stata garantita la possibilità di richiedere il rinnovo del permesso di soggiorno, scaduto durante il periodo di detenzione, o di presentare domanda di protezione internazionale, visto l’attuale scenario in Palestina.
Il caso solleva questioni fondamentali riguardo alla gestione dei detenuti stranieri in Italia e la loro protezione in situazioni di conflitto. La risposta del Ministro dell’Interno sarà cruciale per chiarire se siano state rispettate le normative internazionali sui diritti umani e per evitare il rischio di ulteriori violazioni.