17 Settembre 2024 - 16:44:20
di Martina Colabianchi
L’associazione “L’Aquila per la Vita” e le associazioni dei Familiari delle Vittime del sisma dell’Aquila hanno illustrato questo pomeriggio una raccolta fondi finalizzata al pagamento delle spese legali che la sentenza della Corte d’Appello dello scorso luglio ha posto a carico dei ricorrenti parenti delle vittime.
La sentenza ha confermato il pronunciamento di primo grado del 2022 che aveva scagionato la Presidenza del Consiglio dei ministri da ogni responsabilità per la morte di sette studenti in vari crolli nel terremoto di circa 15 anni fa.
I familiari delle giovani vittime non solo non avranno nessun risarcimento avendo assunto una “condotta incauta”, ma dovranno anche pagarsi le spese legali, quasi 14 mila euro. Proprio per questo, L’Aquila per la Vita e le associazioni dei Familiari delle Vittime del sisma scendono in campo con una raccolta fondi a sostegno dei parenti delle giovani vittime dei crolli di 15 anni fa.
“Veniamo da alcune sentenze che sono state definite “shock” e assurde perché le vittime vengono considerate carnefici di se stesse – dichiara Vincenzo Vittorini, dell’associazione “309 martiri dell’Aquila” –. In più, si chiede il pagamento delle spese processuali. Noi non siamo mai entrati nella liceità o meno della richiesta delle spese processuali da pagare, ma pensiamo che sia assurda, come è assurda quella sentenza, che molto probabilmente parte dal presupposto di quella famosa riunione mediatica indetta da Guido Bertolaso che tranquillizzò tutti gli aquilani e che ha portato in terzo grado alla condanna dell’allora vice capo della Protezione civile”.
“A quella sentenza – prosegue – probabilmente si dovevano raccordare tutte le altre in maniera tale che non si arrivasse all’abominio di considerare le vittime carnefici di se stesse. Inoltre, c’è la richiesta di pagamento delle spese processuali e io spero che L’Aquila, lo speriamo tutti, possa reagire in maniera ferma dando una mano importante a questi familiari delle vittime che sono soprattutto genitori di ragazzi che avevano scelto L’Aquila per il proprio futuro, ma che il futuro non lo hanno avuto, per far sì che almeno da questo punto di vista possa esserci un aiuto importante“.
“Non a caso siamo oggi nella foresteria “L’Aquila accogliente”. Qui accogliamo i parenti dei malati che vengono da fuori città e ci è sembrata, perciò, idonea questa sede per accogliere coloro che hanno avuto una sentenza avversa e che non sono dell’Aquila ma i cui figli, studenti fuorisede, sono morti nel tragico terremoto che ci ha colpiti – dichiara Giorgio Paravano, presidente di L’Aquila per la Vita -. Quello che ha colpito noi è la condanna alle spese legali. L’Aquila è una città accogliente, noi vogliamo che lo sia in concreto e allora abbiamo pensato di aprire un conto corrente insieme agli amici delle associazioni per le vittime del sisma e alla Banca di credito cooperativo di Roma. Auspichiamo che gli aquilani vorranno aiutare queste famiglie a pagare le spese legali a quello Stato che ci doveva rassicurare quella notte. Noi, senza entrare in polemica con la giustizia, vogliamo soltanto ribadire il nostro ruolo di solidarietà e accoglienza dando una mano alle persone più fragili“.
“In occasione della manifestazione che abbiamo fatto qui all’Aquila circa un mese e mezzo fa, il signor Paravano ci ha comunicato di questa iniziativa – così Sergio Bianchi, padre di una delle vittime -. Noi l’abbiamo accolta perché deve essere un segnale forte, una comunità che si ribella a sentenze che probabilmente tecnicamente sono giuste, ma sono prive di umanità, di solidarietà e di comprensione per quelle persone che, da 15 anni, lottano per conoscere le cause vere della morte dei propri figli“.
In foto l’Iban a cui poter indirizzare la donazione e tutte le informazioni utili.