19 Settembre 2024 - 19:14:23
di Martina Colabianchi
Torna, dopo una pausa di 17 anni, il “Bollettino” della Sezione CAI L’Aquila, il cui n.185 è stato presentato questo pomeriggio nella sala conferenze “Michele Iacobucci” della sede del Club Alpino Italiano.
Il “Bollettino”, per cento anni autorevole voce del mondo della montagna aquilana, riprende così vita, dopo un lungo periodo di silenzio.
Il primo numero, pubblicato nel 1924, segnò l’inizio di una forma di comunicazione, ai Soci del CAI e all’intera città, di idee, iniziative, pensieri sulle tematiche legate ai monti. Nel tempo la testata si è arricchita di contenuti e si è aperta sempre più agli aspetti culturali, antropologici e storici, senza mai dimenticare quelli più tecnici.
Grazie al supporto dell’USRA, Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila, ufficio fortemente impegnato nella riqualificazione del tratto Popoli-Campotosto del “Sentiero Italia CAI”, oggi la Sezione vuole dare nuovo impulso a questa prestigiosa fonte di saperi: come sempre, dando spazio alle migliori competenze scientifiche e alla loro capacità di approfondimento in senso divulgativo.
È stato scelto, per questa ripartenza, un titolo importante: “La vita sui monti, la natura delle montagne, il Sentiero Italia CAI, il cammino dell’uomo“. Un taglio rigorosamente scientifico, per un numero monografico dedicato alla stretta relazione esistente, nella storia e nell’attualità, fra la montagna, la natura e l’uomo.
“Sono 100 anni che pubblichiamo il Bollettino, che per noi significa molto. Rappresenta non solo la storia della sezione e della città dell’Aquila, ma ha da sempre avuto anche una valenza storica, culturale, scientifica come ad esempio la ha questo numero – così il presidente CAI L’Aquila Ugo Marinucci -. Racconta la nostra storia, ma anche tutto ciò che si vuole sapere sull’ambiente montano che ci circonda, sul nostro Abruzzo. Quindi, in questo senso, ci sono apporti preziosissimi su tutti i numeri. Il Bollettino per noi continua ad essere uno scrigno pieno di tesori su tutto quello che è stato e che sarà la storia dell’ambiente montano. Teniamo traccia di tante cose bellissime“.
“Questa pubblicazione nasce nel 1924, quindi una voce storica che ha visto passare la storia d’Italia dal Risorgimento ad oggi – dichiara il vicepresidente CAI L’Aquila Vincenzo Brancadoro -. Il Bollettino non ha avuto una grande continuità editoriale, ma è stato contrassegnato da alti e bassi, la guerra ha fatto la sua parte all’epoca, e anche il terremoto in tempi più recenti. Noi intendiamo dare una continuità assoluta, quindi questa sera verrà anche insediato un comitato di redazione per generare dei numeri monografici a taglio scientifico sui temi più cogenti, più forti del momento. Pensiamo ad un prossimo numero, ad esempio, sull’acqua a seguito di un progetto nazionale sulle sorgenti montane. Non deve essere una voce per dichiarare le attività fatte, ma deve essere una voce del mondo della montagna sulla montagna“.